C’è voluto più di un secolo affinché la stazione sotterranea
del metrò potesse vedere luce.
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La metropolitana a Roma, sogno e cruccio dei cittadini a
cavallo tra due secoli. In queste ultime settimane ha fatto notizia il manoscritto emerso dagli archivi centrali di Stato, ma già noto agli
appassionati, della “tramvia sotterranea”: un progetto che avrebbe dovuto
rivoluzionare la mobilità dell’epoca.
Stando al progetto datato 1914 dell’ing. Romeo Cametti, la
rete tramviaria nel Centro Storico avrebbe dovuto “immergersi” nel sottosuolo dell’Urbe,
mediante due anelli di circolazione che si starebbero dovuti incontrare a
piazza Venezia. Proprio nell’hub di piazza Venezia si sarebbe dovuta costruire
una grande stazione sotterranea, dotata di 4 binari e vari scambi per permettere
l’incrocio e la sovrapposizione delle linee.
La tramvia sotterranea sarebbe stata costruita appena sotto il manto stradale, riducendo, secondo l’ingegnere, l’impatto sui resti antichi e con un notevole risparmio. Le fermate sotterranee sarebbero state 21, tutte all'interno delle Mura Aureliane.
Un’idea assolutamente attuale, ripresa a Bruxelles nell’applicazione
del pre-metro, ovvero la rete di tramvie ipogee già predisposte per diventare
un domani delle metropolitane vere e proprie.
Dell’idea del Cametti a Roma, purtroppo, alla fine non se ne
fece nulla. Solo 109 anni dopo, nel giugno del 2023, sono effettivamente
cominciati i lavori di costruzione della metropolitana, con una maxi stazione
che arriverà quasi a 90 metri di profondità.
L’interscambio non sarà tra tramvie anulari, ma con la linea
D che avverrà, speriamo, in un tempo più breve di quanto aspettato per la C.
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