Stando ad alcune indiscrezioni, le infrastrutture delle
linee ferroviarie non sarebbero pronte a ricevere i nuovi treni.
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Si complica il caso dei treni Titagarh Firema per le linee Roma-Lido e Roma-Viterbo. A seguito di alcuni approfondimenti fatti da questo blog dopo l'ultimatum del presidente della Regione Lazio Francesco Rocca, da fonti vicine al dossier abbiamo appreso che i nuovi convogli - anche se consegnati - non potrebbero allo stato attuale circolare sulle linee per Ostia e Viterbo.
Il motivo sarebbe da ricercare nella vetustà dei sistemi di
segnalamento, i cui componenti sono difficili da reperire sul mercato e che sono
superati da più moderne tecnologie. Sulle ferrovie in concessione
Roma-Lido e Roma-Civita Castellana-Viterbo (tratta urbana) la sicurezza è infatti assicurata dal train stop, un sistema risalente agli anni ‘90 che al superamento del segnale
di via impedita aziona meccanicamente i rubinetti di emergenza per la frenata
dei convogli. Ancor più arretrata è la tratta extraurbana della Roma-Viterbo,
gestita mediante giunto telefonico che è stato fortemente ridimensionato per sicurezza a seguito dell’incidente sulla linea Andria-Corato in Puglia nel 2016. Per questa ragione attualmente il servizio della Roma-Viterbo è ridotto
all’osso, con i treni che procedono solo a scendere verso Roma la mattina e,
viceversa, verso la Tuscia la sera.
Sistemi di sicurezza, dicevamo, piuttosto vetusti che sono ancora
tollerati sui treni già in servizio, ma che l’ANSFISA non intenderebbe accettare per
convogli di nuova generazione come i Titagarh Firema in costruzione a Caserta.
Per questa ragione la giunta Rocca, sin dal momento dell’insediamento
ha avviato le trattative col Governo, ottenendo una maxi-linea di finanziamento da 1,9 miliardi di euro di Fondi europei di Sviluppo e Coesione che prevedono,
tra le varie, l’adeguamento tecnologico delle due linee mediante sistemi di segnalamento SCMT (Lido) e ERTMS livello 2 (Viterbo).
Di questi, la Regione ha recentemente approvato il progetto dell’ERTMS per la Roma-Viterbo, mentre desta qualche dubbio in più l’impiego dell’SCMT sulla Roma-Lido che sarebbe può adatta ad una tecnologia a correnti codificate (BACC).
Conseguentemente, risulta che la Roma-Lido e la Roma-Viterbo
non sono “pronte” a ricevere i nuovi convogli Firema, per i quali l’azienda
costruttrice ha chiesto delucidazioni alla Regione in merito agli equipaggiamenti da
installare a bordo.
Questo e altri nodi dovranno essere necessariamente sciolti
nella riunione tecnica prevista per domani tra la Titagarh e la Regione,
sperando che venga evitata la rescissione del contratto. Una revoca dell’affidamento
a Firema significherebbe infatti rinunciare a 153 milioni di euro del PNRR,
equivalenti a due terzi della fornitura prevista: non ci sono, infatti, i tempi
per rifare un’altra gara e costruire i 27 treni previsti entro il 30 giugno 2026.
Tempi duri si prospettano, ma speriamo che il buonsenso
prevalga: se Firema piange, la Regione Lazio non ride.
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