Il nuovo contratto di servizio prevede l’internalizzazione
della manutenzione dell’impianto di gestione della circolazione.
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Tra le colonne portanti del nuovo piano industriale di Atac,
delineato nel Piano Economico Finanziario simulato (PEFs) allegato al nuovo contratto di servizio, è sicuramente importante il processo di riconversione
degli operai, che da tecnici adibiti ai servizi di superficie diventeranno addetti
alla gestione delle manutenzioni della linea C.
Il PEFs, infatti, definisce un vero e proprio “travaso” dai bus alla terza metropolitana, secondo precise azioni di corporate. Innanzittutto per i bus i bandi per l’acquisto dei nuovi mezzi prevederanno strutturalmente la manutenzione in full-service decennale, omnicomprensiva della copertura dei guasti al netto dei ripristini di carrozzeria e cambio pneumatici, che resteranno a carico di Atac.
Inoltre, con
la scadenza nel 2026 dei contratti di service in essere, gli operai avranno
tempo di essere riqualificati come tecnici della metro C, per assicurare la
manutenzione del sistema ATC (Automatic Train Control), delle porte automatiche
di banchina e dei rotabili in house providing. Ciò consentirà ad Atac di acquisire
le necessarie competenze sulla gestione della metro automatica, slegandosi
dalle logiche di mercato che vedono ben poche aziende in grado di offrire un
servizio così specifico.
Lungo l’arco temporale del piano industriale, qualora dovessero
concretizzarsi circostanze compatibili con una maggiore internalizzazione delle
attività, partendo dall’assunzione di più operai, Atac potrà adeguare la
strategia manutentiva con impatti positivi in termini di riduzione dei costi.
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