Termini-Tor Vergata: la risposta a tutte le osservazioni (pretestuose) dell'università

Dopo aver analizzato attentamente la documentazione di progetto, rispondiamo punto per punto alle osservazioni dell'Università di Tor Vergata.

Termini-Tor Vergata: la risposta a tutte le osservazioni (pretestuose) dell'università

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Dopo l'introduzione generale al progetto della tramvia Termini-Tor Vergata, abbiamo approfondito lo studio della documentazione presentata nel corso della procedura di Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) presso la Regione (disponibile qui) per rispondere alle singole osservazioni avanzate dall'Università di Tor Vergata, che per il momento ha deciso di non approvare la linea.

Da qui al 18 dicembre, tuttavia, il risultato potrebbe - e deve - ribaltarsi, con la terza e ultima seduta della conferenza dei servizi decisoria. Per questa ragione abbiamo lanciato una petizione su change.org.

Prima di addentrarci nell’analisi delle singole osservazioni, è opportuno precisare che l’intera tratta da Torrenova al capolinea del Policlinico di Tor Vergata è stata già oggetto di importanti revisioni del tracciato per integrare i pareri espressi nella conferenza dei servizi preliminare, principalmente da parte della Soprintendenza Speciale Archeologia Belle Arti e Paesaggio e dell’Università degli Studi di Tor Vergata.

A seguito di un tavolo tecnico inconcludente, l'Università sembra essersi definitivamente messa di traverso.


L'ANALISI DEL PARERE

L’attraversamento a raso della tranvia su Viale della Sorbona non consente il transito veicolare in regime di deflusso ininterrotto su quella che è la principale via di accesso all’Università e al Pronto Soccorso del Policlinico Tor Vergata.

L’intervento di progetto ha previsto specifiche simulazioni del traffico effettuate per l’intera area del campus universitario. Al fine di mantenere un approccio cautelativo, i progettisti non hanno volutamente considerato le riduzioni di traffico privato indotte dalla nuova tramvia Termini Tor Vergata.

Piu in dettaglio, per l’ora di punta mattutina si otterrà una lieve riduzione della velocità media dei veicoli, da 37 km/h a 35 km/h; nel pomeriggio invece i valori passano da 31 km/h a 28 km/h.

Secondo quanto emerso i volumi di traffico risultano del tutto compatibili con l’inserimento della tramvia così come previsto da progetto ed escludono problematiche rilevanti causate dall’attraversamento “a raso” (con semaforo) di via della Sorbona.


Il passaggio in affiancamento della tranvia su Via Columbia comporta un restringimento della piattaforma stradale che altera le funzionalità e le prestazioni della viabilità esistente con ricadute negative sia sul traffico privato che sul trasporto pubblico di superficie su gomma, aggravando le già attuali criticità di accesso al comparto universitario

Il progetto mantiene una sede stradale adeguata ai volumi di traffico rilevati, come confermato dalle simulazioni effettuate. È bene rimarcare che il transito in affiancamento a via della Sorbona e via Columbia, oltre che in promiscuo su via Cambridge, è stato richiesto dalla stessa università nella conferenza dei servizi preliminare: il progetto originale di fattibilità tecnico-economica (PFTE) prevedeva il transito in via della Tenuta di Torrenova e l’attraversamento del campus tra gli edifici dell’Agenzia Spaziale Italiana e della Facoltà di Ingegneria. Pertanto questo parere espresso dall'Università contraddice le richieste avanzate dall'Ateneo stesso pochi anni fa.


La sistemazione prevista dell’intersezione tra Via Columbia e Via Cambridge non consente di preservare tutte le attuali manovre di svolta per l’accesso alla macroarea di Lettere e Filosofia, alla Facoltà di Economia e al Polo Museale.

L'unica manovra non consentita dal progetto, rispetto allo stato attuale, è la svolta a sinistra da via Cambridge a via Columbia. Ci sembra possibile, con l’adeguamento dell’incrocio, poter consentire anche l’effettuazione di tale manovra.


Il passaggio della tranvia su Via Cambridge in sede promiscua non garantisce gli attuali livelli di servizio e sicurezza per il traffico privato e per il trasporto pubblico

Il PFTE originario prevedeva il transito della tramvia in sede esclusiva a lato di via Cambridge, in una porzione dell’attuale area di terreni adibiti a verde. Si è poi andati verso la soluzione della tramvia in sede promiscua in ossequio alle richieste in sede di conferenza dei servizi preliminare della stessa università. Per la seconda volta l’università contraddice se stessa.

Accogliamo tuttavia con grande favore una diversa soluzione progettuale che possa prevedere un ritorno alla configurazione originaria di percorso completamente separato dal traffico privato, anche a beneficio di un minore impatto di quest’ultimo sull’esercizio del futuro tram.


La tranvia genera interferenze/sovrapposizioni con gli edifici e le opere esistenti, nonché con quelle in fase di realizzazione e in programmazione.

Tale obiezione è veramente troppo generica: non è chiaro se e quali interferenze siano presenti, che devono essere puntualmente esplicitate nel corso della Valutazione d'Impatto Ambientale.


Il passaggio della tranvia in prossimità degli edifici universitari, didattici e laboratori, nell’attuale configurazione di progetto, potrebbe comportare emissioni acustiche e vibrazioni tali da compromettere l’ordinario svolgimento delle attività universitarie.

Tale obiezione è priva di fondamento, visto i mezzi moderni (non sferraglianti) viaggeranno su binari incamiciati in un materassino capace di azzerare le virazioni mentre le curve sono state progettate in raggio adeguato a evitare l’insorgere del fastidioso fenomeno dello stridio.


Il passaggio della tranvia nel tratto finale che conduce al capolinea (fermata denominata “Policlinico di Tor Vergata”) interferisce con il costruendo nuovo Polo Didattico di Ateneo.

Secondo il materiale pubblicato dalla stessa università nell’ambito del parere, l’accesso al nuovo edificio può essere inserito nel progetto senza impatti significativi.


L’attraversamento semaforizzato della tranvia nei pressi del capolinea (fermata denominata “Policlinico di Tor Vergata”) interferisce con l’intersezione a rotatoria esistente tra Via Cambridge, Via Gismondi e Viale Heidelberg, in contrasto con la normativa vigente.

Secondo la documentazione pubblicata, nessun ufficio e neanche la polizia locale hanno espresso pareri critici su possibili violazioni delle norme costruttive delle tramvie in sede stradale. L’obiezione è pertanto priva di fondamento.


La fermata “Policlinico di Tor Vergata” è ben distante dall’ingresso dello stesso (circa 900m) e la denominazione è quantomeno forviante in quanto non è funzionale al Policlinico.

In questo caso l’università non considera che il policlinico di Tor Vergata sarà connesso al capolinea attraverso una passerella ciclopedonale. Inoltre, il prolungamento del tram in aree più vicine all’ingresso dell’edificio risulterebbe particolarmente complesso per via delle eccessive pendenze dei tracciati.

La configurazione del capolinea, peraltro, è del tutto analoga a quanto previsto nel progetto originario, per il quale non furono presentate, nella conferenza dei servizi preliminare, osservazioni a riguardo. Ad ogni modo – se l’università lo ritiene – crediamo che il cambio di denominazione del capolinea del tram non rappresenti un reale problema per i cittadini e gli studenti che fruiranno della tramvia.

Su quest’ultimo tema è necessario aprire una più ampia riflessione: la tramvia Termini-Tor Vergata non sarà a servizio – e pertanto non può essere asservita – alla sola università. Si tratterà di un’opera che consentirà di riconnettere un intero quadrante di Roma, le cui esigenze di mobilità non possono essere soddisfatte dalla sola linea C della metropolitana. Inoltre, il PUMS prevede ulteriori linee che interesseranno il quadrante, tra cui il prolungamento della tramvia alla Vela di Calatrava – che da grande incompiuta potrebbe divenire un centro polivalente ben connesso alla città – e la metrotramvia Anagnina-Torre Angela-Tor Bella Monaca, destinata a rivoluzionare uno dei quartieri più dimenticati della città.

Gettare alle ortiche la tramvia Termini-Tor Vergata - peraltro già finanziata - non significa solo negare una linea, ma compromettere un più ampio disegno di mobilità ragionato per decenni da tecnici del settore.

Solo realizzando quest’opera sarà possibile dare una prima risposta, togliendo dall’isolamento l’unica università di Roma non collegata ad alcuna linea su ferro e rendendo l’ateneo più vivibile per i lavoratori e gli studenti dell’oggi, oltre che più attrattiva per le generazioni future.

Sostenete la nostra petizione e continuate a seguirci su questo blog e sui nostri social per le successive iniziative che verranno.

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