Vi spieghiamo l’escalation che ha portato a proclamare uno
sciopero del genere: non succedeva dal 2002.
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Come ben noto per il prossimo venerdì 8 novembre le e sigle
sindacali FILT-CGIL, FIT-CISL, UILT-UIL, FAISA-CISAL e UGL-FNA hanno proclamato
uno sciopero generale del personale del trasporto pubblico locale di 24 ore
senza rispetto delle fasce di garanzia. Un avvenimento che non capitava da più
di 20 anni nel nostro paese, precisamente dal 29 novembre 2002, e che rischia
di creare un caos senza precedenti nelle città del Bel Paese.
Questa agitazione, tuttavia, viene da un lungo periodo di sofferenza della categoria degli autoferrotramvieri, culminata nell’ultimo
biennio a seguito dell’inasprirsi delle relazioni sindacali con il Governo, con
il Ministro dei Trasporti Salvini che, fresco di nomina, per un periodo ha
precettato tutte le agitazioni che venivano proclamate. Oggi le Organizzazioni Sindacali rivendicano il
riallineamento delle paghe del CCNL al costo della vita, per un lavoro sempre
più rischioso e usurante per il personale.
LO SCIOPERO SENZA FASCE DI GARANZIA È LEGALE?
In Italia il diritto allo sciopero è regolato dalla Legge
146/1990 e successive modificazioni, nonché dalle deliberazioni della Commissione
di Garanzia dello Sciopero nei Servizi pubblici Essenziali (CGSSE) e dagli
Accordi Nazionali sottoscritti con le Organizzazioni Sindacali nazionali.
In particolare, l’articolo 16 dell’Accordo Nazionale del 28
febbraio 2018 prevede la possibilità di ridurre le prestazioni all’interno delle
fasce di garanzia se lo sciopero è indetto sostegno del rinnovo del CCNL, pur
nel rispetto dei servizi minimi essenziali previsti dalla Commissione di
Garanzia Scioperi. La gestione dello sciopero dell’8 novembre, pertanto,
seguirà le indicazioni delle delibere 02/183 del 20 novembre 2002 e 06/677 del
6 dicembre 2006 della Commissione di Garanzia.
I SERVIZI MINIMI ESSENZIALI E LE FASCE DI GARANZIA
Nel caso di sciopero rispetto delle fasce di garanzia il
servizio viene erogato continuativamente e al 100% del servizio programmato,
limitatamente agli orizzonti temporali previsti.
Se non vi è adesione alle fasce di garanzia, le aziende - in
accordo o unilateralmente rispetto alle Organizzazioni Sindacali - devono individuare
una quota di servizi minimi essenziali, assicurabili mediante l’utilizzazione
del 30% del personale viaggiante, oltre a quello strettamente indispensabile
per garantire la funzionalità logistica.
Per questa ragione la quantità dei servizi minimi essenziali
è minore rispetto a quella generalmente erogata nelle fasce di garanzia.
Bisogna tuttavia tenere ben presente che in caso di forte
congestione del traffico, guasti e altre cause esogene, le corse del trasporto
pubblico potrebbero comunque saltare.
QUALI ALTERNATIVE CI SONO?
Data l’incertezza della giornata dell’8 novembre, consigliamo
di valutare modalità innovative di spostamento, registrandosi già da adesso presso
uno dei servizi in sharing della Capitale, tra auto, scooter, monopattini e biciclette, oppure organizzarsi con un collega di lavoro per condividere il viaggio in automobile.
Una possibilità di spostamento sarà comunque data dalle
ferrovie regionali di Trenitalia, che non saranno colpite dallo sciopero e che
consentono di raggiungere rapidamente i nodi Termini, Tiburtina, Tuscolana, Ostiense e Trastevere.
Per chi, invece, non ha proprio alternative al trasporto
pubblico, consigliamo di iscriversi sul nostro canale telegram RTN24, dove
manderemo aggiornamenti in tempo reale sullo stato del servizio.
L’8 novembre sarà una giornata lunga e difficile. Comprendere le ragioni dello sciopero e prepararsi con tutte le alternative in campo è l’unico modo per affrontarlo con maggiore serenità.
Qui trovate il calendario con i prossimi scioperi previsti.
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