Con il rientro dei convogli dalle ultime revisioni, la frequenza sarà assicurata da 13 treni in linea.
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Durante il Giubileo e anche per tutto il 2026 la metro C viaggerà con tutti i treni a disposizione. Questo è quanto emerso dall’audizione dell’assessore Patané il 28 ottobre scorso, durante la discussione del nuovo contratto di servizio di Atac.
Con questa misura è stato anche spiegato l’incremento di produzione previsto da contratto sulla linea C, che passerà dai 6,8 milioni di vetture-chilometro programmati per il 2024 agli 11,4 del 2026. I convogli, ha riferito Patané, torneranno in rimessa solo per le piccole manutenzioni legate ai guasti oppure per la tornitura e la ricalibratura delle ruote.
Dal 2027, infine, sembra confermato che cominceranno ad arrivare i 17 treni di nuova generazione finanziati nell’ambito del quadro economico del prolungamento Venezia-Farnesina. Sui convogli aveva pesato l’adeguamento del progetto alle normative vigenti, con un rincaro fino ad un costo di 17 milioni di euro a treno. Dopo una lunga fase di trattative, il Campidoglio sembra avere trovato la quadra con il costruttore dei convogli, con una limatura sostanziale sul prezzo finale.
Riteniamo che questa sia una mossa troppo azzardata da parte della municipalità, visto che mettere tutti i treni in linea senza convogli di riserva potrebbe rendere il servizio decisamente più fragile rispetto ai guasti, benché i mezzi siano revisionati. Stessa prudenza vale per le previsioni sull’arrivo dei convogli di seconda generazione, che sono slittati di anno in anno dal 2018 ad oggi.
Una scommessa che, d’altra parte, potrebbe essere evitata ripristinando il servizio a doppio anello sulla metropolitana, che nei primi tempi di prolungamento a Lodi viaggiava con una corsa su due limitata ad Alessandrino. Visto l’incremento di utenza verificatosi negli anni, la limitazione delle corse dovrebbe essere allungata almeno fino a Giardinetti: senza nuovi treni, l’unica altra ricetta possibile per rendere la C una “vera” metropolitana è quella di ridurre il numero di corse (spesso semivuote) per Pantano, razionalizzando l’utilizzo delle risorse a disposizione.
Rispetto a ciò il programma d’esercizio precedentemente previsto con 10 treni sull’intera linea e una frequenza di 8,5 minuti ci sembra estremamente riduttivo rispetto alla possibilità di limitare facilmente le corse su una metropolitana automatica.
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