La bozza di linee guida per il nuovo contratto è stata discussa dalle commissioni mobilità e bilancio.
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Dopo l’approvazione in giunta di qualche giorno fa, le Linee Guida del nuovo contratto di servizio di Atac sono state sottoposte quest’oggi ai consiglieri delle commissioni mobilità e bilancio per le osservazioni e l’espressione di parere.
In presentazione l’assessore Patané ha rammentato le principali caratteristiche del nuovo contratto di servizio, che si pone l’obiettivo di incrementare progressivamente i chilometri della superficie da 96 a 99 milioni e delle metropolitane da 45 a 62 milioni di vetture chilometro. Questo in un contesto sempre più compromesso sotto il profilo della spesa corrente: 20 anni fa, ha ricordato Patané, i 240 milioni di euro concessi dal Fondo Nazionale Trasporti (FNT) riuscivano a coprire per un terzo dei costi al pari del contributo dato da Roma Capitale e dalla bigliettazione. Oggi i medesimi fondi, immutati negli anni, coprono assieme alla bigliettazione a malapena il 40% dei costi, contro il 60% attualmente sostenuto da Roma Capitale.
L’insufficienza generalizzata del Fondo Nazionale ha spinto Milano, che di fondi ne riceve 426 milioni, a ricorrere prima al TAR e poi al Consiglio di Stato per avere un incremento della quota del FNT: a tal proposito i giudici hanno dato ragione alla municipalità.
Ulteriori elementi di novità riguarderanno le assunzioni, che Atac non dovrà più asseverare di volta in volta al Comune. L’azienda potrà effettuare in autonomia le assunzioni, snellendo l’iter oggi complicato, pur restando entro i tetti massimi concessi dal Piano Economico Finanziario (PEF).
Sulla discussione sono intervenuti alcuni consiglieri, tra cui Leoncini (Italia Viva) che ha annunciato il proprio voto contrario esprimendo perplessità sull’effettiva convenienza ed economicità di un nuovo affidamento diretto ad Atac. Di segno contrario Meleo (M5S) che, pur accogliendo il metodo dell’affidamento in house con voto favorevole, ha espresso alcuni dubbi sui tempi ridotti concessi per studiare le carte nel contesto d’urgenza della delibera. L’obiettivo dei 96 milioni di vetture-km per la superficie risulta essere, inoltre, piuttosto sottodimensionato rispetto sia alle previsioni di attivazione delle nuove tramvie, sia rispetto al contratto del 2015 che fissava un obiettivo a 102 milioni di vetture. Perplesso anche Carpano (FI) sull’obiettivo di incrementare del 40% il servizio della linea C, che dovrebbe perseguirsi con i nuovi treni di cui non è partita neanche la costruzione.
L’iter proseguirà già nella giornata di domani con le controdeduzioni in giunta sulle osservazioni dei municipi e dell’Agenzia controllo servizi pubblici. Tra queste ha spiccato quella presentata dal XV municipio per la creazione di un’Atac “di quartiere”, ovvero una struttura di interfaccia diretta per rafforzare il ruolo delle circoscrizioni nella gestione quotidiana del trasporto pubblico locale, introducendo un report semestrale dettagliato per ciascun municipio sull’erogazione del servizio da parte di Atac.
Successivamente il 28 ottobre le Commissioni Mobilità e Bilancio hanno approvato il testo, con osservazioni. Adesso la discussione passa in Assemblea Capitolina, che dovrà emendare e votare il testo in Aula già dalla prossima settimana. Il testo dovrà essere approvato entro il 1° novembre prossimo, per consentire di ottemperare all’obbligo di pubblicazione per 60 giorni sul portale ANAC e approvare il contratto a decorrere dal 1° gennaio 2025.
Una corsa contro il tempo per evitare di arrivare ad un’ulteriore proroga del contratto del 2015, arrivato al sesto rimando, che essendo da sottoscrivere a medesimi patti e condizioni non consentirebbe ad Atac di esprimere i necessari potenziamenti del servizio durante l’Anno Santo.
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