L’aumento del costo della vita di contro agli stipendi
stabili e poco appetibili allontana sempre più giovani dalla professione.
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Continua, nel bel Paese, l’emorragia di autoferrotramvieri.
Quella che una volta era vista come una professione di prestigio, al pari del
ferroviere delle FS, negli ultimi anni si è sempre più degradata, allontanando
i giovani dalle realtà del trasporto pubblico locale. A pesare su questa
tendenza gli stipendi sempre più disallineati ai costi reali della vita, oltre che
le condizioni di lavoro sempre più sacrificanti e compromesse.
Se da una parte fare il ferroviere è e resta un posto ambito
dai giovani, anche grazie alle ingenti misure di welfare messe in campo da
Trenitalia per attrarre e trattenere le professionalità a bordo dei treni, dall’altra
parte le aziende di trasporto pubblico locale faticano sempre di più a trovare
persone disposte ad intraprendere la guida dei tram e degli autobus.
La prima grande azienda ad essere colpita da questo fenomeno è stata la ATM di Milano che si è trovata costretta a dover pagare la patente agli aspiranti autisti oltre che a promuovere un “bonus affitto”, complici i fortissimi rincari, agli autisti che si sarebbero trasferiti dall’hinterland milanese. Le misure prese si sono rivelate insufficienti, con l’ATM che ha subaffidato negli scorsi mesi alcuni servizi ad operatori privati per arginare la crisi del personale.
Questa tendenza, fortunatamente, non ha ancora colpito l’Atac di Roma grazie anche al travaso di autisti fuggiti nel corso degli anni dal consorzio privato Roma TPL, il disastroso gestore uscente della rete bus periferica che più volte è finita sull’onore delle cronache per il pagamento in ritardo degli stipendi. E se a Roma la vita non è divenuta mai costosa quanto quella di Milano, l’aumento dei prezzi durante il Giubileo - congiuntamente al traffico in città - potrebbe allontanare molte persone dalla prospettiva di guidare l’autobus, nonostante il bonus accordati durante gli eventi di maggior rilievo del Giubileo.
Atac, ricordiamo, infatti ha già subaffidato diverse linee autobus, anche in maniera strutturale fino al 2029.
Prospettive, queste, che non fanno ben sperare sulla tenuta
del sistema di trasporto pubblico, il cui contratto collettivo nazionale è
stato recentemente rinnovato, anche se non con gli aumenti richiesti dai sindacati. Una priorità che dovrebbe essere all’ordine del giorno del
Governo.
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1 Commenti
Per curiosità ho convertito 1.800.000 Lire del 1993 con gli Euro di oggi, e fanno 1.776,51 Euro. Nell'intervista l'autista diceva che i nuovi autisti inizino con 1.400 euro circa. Quindi i giovani autisti prendono 376,51 euro in meno rispetto al collega del '93.
Inoltre il prezzo medio delle case nelle zone semi centrali di Milano al metro quadrato sono passati da 2550 euro del 1993 a 3550 euro odierni.
A questa generazione di giovani autisti gli è offerta miseria. Puoi mette