L’azienda dei trasporti capitolini ha finalmente attivato strutturalmente
lo smart working per i dipendenti degli uffici.
Una vera e propria epopea, quella dello smart working in Atac.
La misura, attivata nel 2020 a seguito dell'emergenza covid-19, era stata smantellata a
dicembre 2021 non senza malumori da parte dei circa 1.000 amministrativi che
lavorano prevalentemente presso la sede principale di via Prenestina 45.
A differenza degli altri dipendenti delle partecipate capitoline, infatti, Atac era stata l’unica a richiamare i propri dipendenti in sede, salvo casi eccezionali. Per questa ragione, ad inizio anno circa 200 dipendenti avevano scritto al Campidoglio, ricevendo il sostegno della grillina Meleo.
Alla vicenda degli amministrativi si era sommata la necessità , da parte
dell’azienda, di trovare una sede temporanea in affitto per tre anni e per 75
dipendenti e consentire di ristrutturare la sede principale.
Una spesa ritenuta inaccettabile ed evitabile, che ha spinto il Campidoglio a mettere sotto pressione l’azienda affinché vi fosse un adeguamento rispetto agli standard delle altre partecipate capitoline.
Alla fine a spuntarla è stata il Comune, che ha oggi constatato in commissione mobilità la (ri)attivazione dello smart working per i dipendenti Atac.
A partire dal 2 settembre scorso, infatti, è stato sottoscritto un accordo tra l'azienda e i sindacati per la reintroduzione dello smart working a partire dal 1° ottobre con un giorno a settimana fino alla primavera 2025, quando l'accordo verrà plausibilmente aggiornato. La scelta dello smart working verrà sottoscritta dai dipendenti su base volontaria.
Al di là di facili dietrologie, lo smart working è ormai una realtà consolidata in tantissime aziende di trasporto, in primis per quelle del gruppo FS (la più grande in Italia) dove la maggior parte degli amministrativi ha la disponibilità di 11 giorni al mese di lavoro da remoto.
Una misura vantaggiosa sia per conciliare l'equilibrio vita-lavoro per i dipendenti, che evitano lunghi spostamenti per giungere e tornare da lavoro, sia che genera risparmi per l'azienda. Era ora, dunque, che Atac mettesse a sistema lo smart working.
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