L’aggiornamento
in commissione mobilità e PNRR ha definito il cronoprogramma dei lavori.
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La tramvia
TVA cambierà, almeno idealmente, il nome: da TVA a AVT, ovvero Aurelio-Vaticano
(o Venezia)-Termini. Questo è stato il leitmotiv dell’odierna commissione
Mobilità congiunta con la commissione PNRR, che ha fatto il punto sullo stato
dell’arte.
Nel corso di quest’estate sono state avviate le indagini e i rilievi con Acea ATO 2, Italgas
e AReti a supporto della progettazione definitiva e in vista dello spostamento
dei sottoservizi, che da soli richiederanno fino a 7 mesi di lavori. È proseguita
anche l’acquisizione dell’area del futuro parcamento di via Cardinal Micara,
che ospiterà parte dei 24 tram dedicati alla linea, e lo scambio interno dei fondi MIT/PNRR, ufficializzato dal Ministero lo scorso 2 agosto.
Attualmente
sono in corso le ultime attività propedeutiche alla definizione del progetto
esecutivo, con i primi rilievi topografici e l’acquisizione delle osservazioni
emerse dal tavolo di confronto in 5 appuntamenti dell’inizio dello scorso anno.
Tra queste ciò
che probabilmente sarà integrato nel progetto sarà il posizionamento dei binari
al centro della strada in corso Vittorio Emanuele II e la diversa
organizzazione della diramazione a S. Pietro, che potrà avvenire con una “Y” e il doppio binario sui ponti del Tevere, evitando
il criticato passaggio davanti l’ospedale S. Spirito.
Da aprile 2025 verranno aperti i primi cantieri della tratta “PNRR” da Giureconsulti fino a largo Cardinal Micara: si tratterà di un “lotto funzionale”, che non comporterà l'attivazione, ma che sarà subordinata all’interconnessione della rete tramviaria esistente.
Da gennaio 2026, concluso l’Anno Santo, i
cantieri potranno proseguire lungo corso Vittorio Emanuele II, collegando la tramvia a piazza Risorgimento (linea 19) e a largo Argentina (linea 8): durante
questi lavori i binari saranno posizionati in una configurazione provvisoria nei
pressi dei pozzi di areazione e delle stazioni della futura linea C, in modo da
poter procedere con la costruzione dei diaframmi (e dei binari definitivi)
senza interrompere il futuro servizio tramviario.
L’obiettivo sarà
quello di inaugurare la prima tratta Giureconsulti-Venezia entro la fine della
consiliatura Gualtieri (ottobre 2026).
Tra i temi interessanti emersi c’è stato certamente quello di partire, a gennaio 2026, non solo col fronte di cantiere su corso Vittorio Emanuele, ma anche con la tratta di via Nazionale, ricongiungendo i due tronchi di linea a largo Argentina e attivare l’intera linea da ottobre 2026. Su questo la commissaria straordinaria è intervenuta accogliendo il suggerimento, ma sottolineando che l’organizzazione dei cantieri del lotto costruttivo successivo a quello PNRR (Giureconsulti-largo Micara) sarà definita verso la fine del Giubileo. Più cauto Patané, che ha sottolineato le criticità della tratta Termini-Argentina a partire da via del Plebiscito e via IV Novembre, che potrebbe essere a binario unico.
Sulla tratta centrale, perciò, sarà necessario mantenere l'alta attenzione, affinché la TVA non resti l'ennesima opera di mobilità incompiuta della mobilità. Tra il dire e il fare c'è di mezzo il mare, ha affermato Patané, e noi non smetteremo di nuotare.
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