Filobus a Roma: un sistema da rilanciare o dismettere definitivamente

Il filobus di Roma vive da anni in un limbo nel quale difficilmente sarĂ  possibile rilanciare questa tecnologia.

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Filobus sì, filobus no: questo è il dilemma. O forse bisognerebbe prendere serenamente atto di un rilancio mai veramente avvenuto, trasformando le linee esistenti in tramvia.

Eh sì, perchĂ© a sei anni dall’attivazione della linea 74, facente parte della piĂ¹ ampia rete delle filovie dell’EUR, poco o nulla si sta facendo per l’ampliamento di una rete strutturalmente inefficiente. Attualmente, a causa della pessima configurazione della rete, la gestione dei filobus di Roma risulta essere estremamente dispendiosa a livello economico.

La linea 90 ha il vantaggio di avere il deposito di Montesacro in prossimitĂ  del tracciato, ma i mezzi del 2004 sono quasi a fine vita tecnica: su una decina di filobus Solaris sono state montate nel 2021 le nuove batterie che perĂ² non dureranno piĂ¹ di 7/8 anni. Per il servizio, Atac deve dunque costantemente utilizzare anche i filobus BredaMenarini dell’EUR.

Questi mezzi, piĂ¹ recenti ma comunque costruiti nel 2009, hanno necessitĂ  di rientrare ogni giorno alla rimessa di Tor Pagnotta, presso la quale Atac ha avviato il contratto di manutenzione in full service. I Breda, inoltre, devono fare costantemente il rifornimento a causa degli elevati consumi di carburante (1 litro a km, che aumenta a 1,2 con l’aria condizionata accesa) e la rimessa di Montesacro – essendo full electric – non dispone di serbatoi ed erogatore per il gasolio: una soluzione potrebbe essere appoggiarsi presso la piĂ¹ vicina rimessa di Grottarossa, che perĂ² non dispone di spazi sufficienti per ulteriori bus da 18 metri.

Dall’altra parte i 45 filobus BredaMenarini risultano essere del tutto sovradimensionati rispetto alle richieste della linea 74, che assorbe 5 vetture (piĂ¹ 2 di riserva). In questo contesto, a pesare è la mancata realizzazione della complessa rete dell’EUR, di cui si sono costruiti solo 5,5 km del primo lotto funzionale dell’asse Laurentino in sostituzione parziale al prolungamento della linea B a Trigoria. Dopo una storia travagliatissima, nel 2020 la rete EUR-Tor de’ Cenci è stata cassata dalla Regione Lazio in sede di Valutazione d’Impatto Ambientale, dall’altra parte le linee 72 e 73 non sono mai state trasformate in filobus. L’unica azione realmente intrapresa a riguardo è stata la recente gara di adeguamento della fermata presso il Campus Biomedico, ma mancherebbero ancora il capolinea in via Guglielmo Guasta e soprattutto il bifilare fino a Trigoria.

In questo quadro di incertezze, anche la pianificazione di lungo periodo del PUMS risulta essere piuttosto carente. Al di lĂ  del sistema dell’EUR, rimasto monco del ramo EUR-Tor de' Cenci, il Piano della MobilitĂ  ripete l’errore di una programmazione per singoli assi e non attraverso una rete interconnessa. Figurano infatti:

  • M1-08 Corridoio “Rebibbia - Polo Tecnologico”;
  • M2-29 “Tangenziale Nord Ponte Mammolo-Fidene-Ospedale S.Andrea”, che realisticamente doveva essere il prolungamento del tram Togliatti;
  • M2-30 Corridoio Trastevere-Portuense-Corviale, realizzato come semplice corsia preferenziale;
  • Il sistema filoviario dell’entroterra di Ostia e di Fiumicino, ovvero: M2-31 Corridoio “Colombo-Casal Palocco/Castel Porziano-Ostia”, M2-32 Corridoio “Casal Palocco/Castel Porziano-Acilia Sud-Dragona-Fiumicino Aeroporto”, M2-33 “Collegamento Fiera di Roma-Parco Leonardo-Fiumicino CittĂ -Nuovo Porto Commerciale”.

L’unica azione sensata del PUMS è la M1-06, concernente l’elettrificazione del tratto Porta Pia-Termini del 90, per la quale il comune aveva trovato i fondi nelle pieghe del bilancio e che non è perĂ² mai stata realizzata.

In un contesto così desolante, appare chiaro come Roma abbia scelto, sia politicamente, sia con la pianificazione di lungo periodo, la tecnologia tramviaria come asse portante del sistema di adduzione alle metropolitane. Da qui gli ampissimi finanziamenti già ottenuti per le 4 linee di prossima cantierizzazione o che saranno richiesti a ottobre per le ulteriori 7 tramvie del PUMS.

Appare, perciĂ², evidente che il filobus a Roma sia destinato al tramonto. E forse la cosa piĂ¹ responsabile da parte della politica sarĂ  prenderne quanto prima atto, definendo una exit strategy di dismissione della rete filoviaria e trasformazione del 74 e del 90 in tram. E per Trigoria chissĂ  se verrĂ  mai fatta la metropolitana.

Leggi l'approfondimento: "Filobus a Roma: come ottimizzare la rete esistente".

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