Nuovi mezzi Atac: con il quinto d’obbligo possibili 169 bus e 24 tram addizionali

Le gare attivate per il Giubileo 2025 e il PNRR hanno un margine di ampliamento non trascurabile per la nuova flotta Atac.

Nuovi mezzi Atac: con il quinto d’obbligo possibili 169 bus e 24 tram addizionali

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Gli investimenti in corso sul trasporto pubblico di Roma hanno una portata che non si vedeva da almeno 30 anni: tra risorse ministeriali, del PNRR e dei DPCM Giubileo sono piĂ¹ di un miliardo gli euro investiti sulla mobilitĂ  della Capitale.

Limitando il focus ai soli nuovi veicoli, è previsto da qui al 2025 l’arrivo di 739 autobus e dei primi dei 121 tram CAF, oltre ai 30 treni Hitachi per le metro A e B.

Ăˆ proprio su quest’ultima gara che Roma Capitale ha attivato l’opzione del quinto d’obbligo, aumentando il numero di treni che sarĂ  consegnato da 30 a 36.

Nell'ambito dei contratti pubblici, il quinto d'obbligo (o sesto quinto) è un’opzione prevista dalla legge secondo la quale il vincitore di una gara ha l'obbligo di soddisfare le richieste della stazione appaltante in aumento o in diminuzione, purchĂ© contenute entro un quinto (il 20%) dell’importo complessivo dell'appalto, senza poter sottrarsi a tale obbligo pretendendo particolari indennitĂ .

Avvalendosi di questa opzione, Roma Capitale ha aumentato il numero di convogli che saranno costruiti per le linee A e B, ma questa possibilitĂ  potrebbe essere estesa anche alle altre gare di fornitura di veicoli ancora in corso.

Guardando agli autobus, che sono in numero maggiore, l’attivazione del quinto d’obbligo sulla fornitura dei 110 autobus Solaris da 18 metri potrebbe portare sulle strade 22 autobus addizionali. A questi si potrebbero sommare i quinti possibili sulla fornitura dei 322 bus a metano, cioè altri 65 mezzi, e dei 411 bus elettrici, per ulteriori 82 veicoli. Sommando queste tre componenti si potrebbero avere 169 nuovi autobus in tempi rapidi, proprio perchĂ© svicolati dalla necessitĂ  di procedere ad ulteriori gare d’appalto.

Stesso discorso è applicabile per il 121 tram CAF Urbos, che potrebbero diventare 145 esercitando l’opzione prevista dal codice dei contratti.

Caso diverso riguarda la fornitura dei 17 treni per la metro C, la cui costruzione è legata all’affidamento della tratta T2 all’attuale contraente generale e che seguono una disciplina speciale definita dalla cosiddetta Legge Obiettivo.

Tutti numeri, quelli sopracitati, dal carattere puramente indicativo e che potrebbero non concretizzarsi se non dovessero esserci finanziamenti sufficienti o impulsi da parte di Roma Capitale e Atac. Ad esempio la fornitura dei 322 bus a metano è finanziata per i primi 244 veicoli, mentre i restanti 78 potranno essere acquistati solo in caso di autofinanziamento da parte di Atac: esercitare il quinto d'obbligo per gli ulteriori 65 bus implicherebbe uno sforzo economico importante per l'azienda. Stesso discorso vale per i tram, dove su 121 mezzi previsti da accordo quadro gli ultimi 15 saranno da comprare in autofinanziamento Atac.

Tuttavia, noi speriamo, come avvenuto per la fornitura dei treni per le metro A e B, che tutte le opzioni di sesto quinto vengano almeno parzialmente esercitate. Soprattutto nel caso dei tram, che potrebbero potenziare di molto il servizio sia sulla rete attuale sia su quella futura, consentendo finalmente la completa sostituzione dei tram Cityway Roma II del 1999/2000, i piĂ¹ nuovi della rete romana ma anche i piĂ¹ onerosi e problematici in termini di manutenzione.

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