Roma-Viterbo: arriva l’ok ambientale al raddoppio Riano-Morlupo

La Regione Lazio ha approvato la verifica ambientale del nuovo tracciato che potenzierà la ferrovia Roma-Civita Castellana-Viterbo.

Roma-Viterbo: arriva l’ok ambientale al raddoppio Riano-Morlupo

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Con determinazione G10538/2024 la Regione Lazio ha approvato la verifica ambientale del progetto di raddoppio della ferrovia Roma-Civita Castellana-Viterbo nella tratta Riano-Morlupo, definendo l’esclusione dalla Valutazione d’Impatto Ambientale (VIA) del progetto che adesso potrà viaggiare su una strada preferenziale.

Il raddoppio Riano-Morlupo, ricordiamo, ha avuto una storia lunghissima e travagliata, cominciata nei primi anni 2000 ma concretizzatasi solo nel 2018 con la gara di progettazione e costruzione aggiudicata nel 2020 al raggruppamento temporaneo d’imprese (RTI) guidato da SITECO.

Un raddoppio che abbiamo aspramente contestato sin dal 2017 e che continua ad essere molto dubbio tutt’oggi, visto che i 6 km di binari raddoppiati dovranno fare i conti con il collo di bottiglia della tratta Riano-Montebello di 11 km a binario unico. Altro tema specificatamente legato al progetto è lo spostamento della stazione di Morlupo che verrà spostata ben al di fuori del centro abitato e depotenziando sostanzialmente il punto di forza della ferrovia di passare all’interno dei paesi interessati.

Ciò che attualmente penalizza la Roma-Viterbo non è tanto il binario unico in sé e per sé, quanto la mancanza di un sistema di segnalamento aggiornato, rimasto fermo al giunto telefonico del 1932, che non consente più l’effettuazione degli incroci presso i raddoppi di binario delle stazioni. Un sistema che potrebbe facilmente essere implementato è il Blocco Conta Assi (BCA), cioè una tecnologia di distanziamento automatico in cui la libertà di un tratto di linea ferroviaria (cd sezione di blocco) viene determinata contando gli assi dei rotabili in ingresso e in uscita.
C’è da dire che oggi la Regione Lazio ha assunto le proprie determinazioni sul progetto in essere, che potete scaricare qui, e difficilmente Astral vorrà tornare indietro dopo un iter burocratico lungo più di 20 anni.

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