Rete bus periferica: prime diatribe tra Comune di Roma e nuovi gestori

I nuovi gestori della rete bus periferica hanno ritardato la stipula dei nuovi contratti di servizio a causa della presunta insufficienza del corrispettivo chilometrico concordato. A spuntarla alla fine è stato il Comune di Roma.

Rete bus periferica: prime diatribe tra Comune di Roma e nuovi gestori

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L’avvio del nuovo servizio sulla rete bus periferica è stato, come noto, particolarmente lento nel corso di questi mesi. Dopo il varo dei primi 40 autobus Mercedes Citaro e il passaggio di sole 12 linee su 50 circa da Roma TPL a Troiani/SAP nel lotto 1 est, le operazioni di cambio di gestione si erano sostanzialmente bloccate soprattutto sul lotto 2 ovest ancora gestito integralmente dall'uscente Roma TPL.

A spiegare il fermo nel passaggio di consegne è, finalmente, la determina 1067/2024 del Dipartimento Mobilità Sostenibile e Trasporti (DMST) del Comune di Roma, pubblicata il 30 luglio scorso e che racconta gli alterchi avvenuti in questi mesi tra Roma Capitale, i nuovi gestori Troiani/SAP e BIS/Tuscia e il consorzio uscente Roma TPL.

Come noto, il 27 dicembre scorso il Comune ha dato avvio all’esecuzione dei contratti in via d’urgenza, anche a causa delle reiterate inadempienze da parte di Roma TPL la cui flotta è più che arrivata a fine vita tecnica, in attesa di stipulare i succitati contratti in via definitiva.

Già dall’8 gennaio, tuttavia, i nuovi gestori Troiani/SAP e BIS/Tuscia hanno richiesto l’adeguamento del corrispettivo sulla base dell’indice NIC (Indice dei prezzi al consumo per l’intera collettività) con decorrenza a partire da gennaio 2018, fondando le proprie pretese sul protrarsi degli effetti della pandemia, sulle conseguenze del conflitto bellico in Ucraina e sul tempo trascorso dalla pubblicazione del bando all’aggiudicazione definitiva. L’insieme di queste circostanze avrebbe, a detta dei gestori, reso impossibile garantire l’equilibrio economico-finanziario del servizio senza un adeguamento del corrispettivo chilometrico.

Dal canto proprio il Dipartimento ha argomento citando le clausole contenute nella gara di affidamento del servizio, secondo le quali la revisione del corrispettivo sarebbe avvenuta prezzo sulla base dell’indice FOI (Indice dei prezzi al consumo per le famiglie degli operai e impiegati) a partire dal secondo anno del servizio, in quanto i corrispettivi posti a base gara nel bando erano stati già attualizzati nel 2020.

Le controdeduzioni non sono state accolte dai nuovi gestori del servizio, che il 6 marzo hanno disertato la convocazione in Dipartimento per la stipula dei contratti definitivi.

Roma Capitale ha pertanto avviato una riunione interna con gli alti vertici del Campidoglio, chiedendo un parere sulla questione all’Avvocatura Capitolina che è stata inoltrata successivamente all’ANAC nel corso del mese di maggio.

Nel frattempo, a giugno, finalmente Roma TPL ha reso disponibile ai gestori entranti l’elenco del personale di servizio (dopo aver violato per due volte il termine di 60 giorni originariamente previsto) e sono stati stipulati gli accordi con le organizzazioni sindacali per l’acquisizione del personale impiegato dal vecchio gestore.

Dopo l’inspiegabile richiesta di una terza proroga ai termini di consegna degli elenchi personale e il mancato riscontro da parte dell’ANAC, il Comune di Roma ha preso definitivamente in mano la situazione, invitando e diffidando formalmente i raggruppamenti Troiani/SAP e BIS/Tuscia ad ottemperare alle proprie obbligazioni, pena la rescissione del contratto di servizio, e ha esortato Roma TPL a mantenere un atteggiamento collaborativo nei confronti dei gestori entranti, improntato ai principi di buona fede e correttezza al fine di garantire l’avvio del nuovo servizio del trasporto pubblico locale nei tempi previsti.

Di fronte all’ipotesi di una cessazione del contratto e stretti dagli investimenti milionari sui nuovi autobus in arrivo, finalmente il 16 luglio scorso le imprese aggiudicatarie hanno trasmesso il proprio cronoprogramma delle attività propedeutiche all’avvio completo del servizio.

Dal canto proprio il Dipartimento ha confermato l’aggiudicazione il 26 luglio appena trascorso e ha dato inizio effettivo ai nuovi contratti senza incrementi del corrispettivo chilometrico.

Anche per questa ragione sembra essersi sbloccata la fornitura dei nuovi autobus, con i King Long E10, E12 e PEV6 in arrivo nei depositi periferici della Capitale in questi giorni. Il varo dei veicoli è atteso a giorni, non appena saranno concluse le procedure di immatricolazione: nel frattempo si stanno svolgendo varie prove dei bus per le strade di Roma, come sul 787 immortalato nella foto di copertina.

Rammentiamo che l’affidamento della durata di 8 anni ha avuto inizio il 1° gennaio 2024 e determinerà una spesa complessiva di circa 1 miliardo di euro per tutta la rete periferica. Rispetto alla base di 515,8 €mln per il lotto 1 est, di cui 468,9 imponibili per ribasso, il raggruppamento d’imprese Troiani/SAP ha offerto un ribasso del 4,7525% sul corrispettivo chilometrico unitario. Per il lotto 2 ovest, su una base di 509,1 €mln, di cui 462,8 imponibili a ribasso, il raggruppamento d’imprese BIS/Tuscia ha offerto un ribasso del 5,2525% sul corrispettivo chilometrico.

Nonostante questi ritardi, la determina specifica che la stipula dei contratti ha avuto un effetto retroattivo al 1° gennaio scorso e che pertanto le proroghe concesse fino ad oggi non avranno rilevanza sulla durata contrattuale.

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