La linea tramviaria più iconica di Roma compie mezzo secolo.
Ecco come Atac contribuì al rilancio del ferro in città.
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Correva l’anno 1973. Dopo la riforma tramviaria di
Mussolini, voluta per liberare il Centro Storico dalla “stolta contaminazione
tramviaria”, e le scelte scellerate legate alla motorizzazione di massa, con la
distruzione della rete tramviaria negli anni ‘60, a Roma restavano solo quattro
linee in servizio: il 12 (attuale 5), il 13 (L.go Preneste-S. Giovanni di Dio),
il 14 e il 29 (ex Esterna Destra circolare, grossomodo l’attuale bus n3D).
Per approfondire: La storia del tram a Roma
Sembrava la fine per il tram a Roma, ma l’Atac nel silenzio
generale stava lavorando per il rilancio della rete. Già dal dopoguerra,
raccontano le pagine di tramroma.eu, aveva cominciato a prendere vita l'idea
di una linea che, con più ampie aperture, dovesse sostituire la circolare
esterna, anche se senza una precisa definizione. Solo nel 1965, all’apice della
distruzione tramviaria, Atac presentò il progetto della cosiddetta “linea U”:
il progetto fu sottovalutato dagli oppositori delle linee su ferro, pensando
che l’idea sarebbe morta di lì a poco, ma alla fine superò abbastanza tranquillamente
l’iter di approvazione in consiglio comunale.
Cominciarono, tuttavia, le manifestazioni di protesta.
Primi fra questi manifestanti vi furono, ovviamente, abitanti e commercianti di viale Parioli e dintorni, che oltre alle solite obbiezioni alla rotaia legate come sempre al commercio, al parcheggio, eccetera, sventolarono anche, ecologisti ante litteram, la bandiera della protezione degli alberi del viale che, si diceva anche se non era vero, sarebbero stati posti in pericolo dalla linea aerea del tram. Per farla breve, nel gennaio 1969, il ministro dei trasporti in persona, il socialista Luigi Mariotti, in una generica comunicazione alle amministrazioni comunali, ma chiaramente indirizzata a Roma, intimò di "non concedere per il futuro concessioni per nuove linee tramviarie, dal momento che anche le linee esistenti andranno in breve tempo smantellate".
Fonte: tramroma.eu
La pietra posta sembrava tombale, ma con ingegno l’Atac
riuscì nel 1972 a rilanciare il progetto della linea U, deviandone
opportunamente il percorso da viale Parioli alle Belle Arti: una mossa che, pur
depotenziando il tram in termini di domanda, consentì di salvare la proposta.
Altri correttivi furono presi per accomodare, negli anni successivi, le
opposizioni dei commercianti di via Cola di Rienzo, spostando il tracciato del
tram su viale delle Milizie e limitandone il percorso a piazza del Risorgimento.
Ci volle una grande fatica, ma alla fine Atac ci riuscì. Era
il 1° agosto 1974, quando la nuova linea tramviaria, la 19, percorse il suo
primo tracciato da Centocelle a piazza Galeno e, infine, il 3 marzo dell’anno
successivo fu prolungata fino a piazza del Risorgimento.
Era nato il tram più romantico di Roma.
Con questa breve pubblicazione, intendiamo ringraziare il compianto Ing. Formigari, che fino agli ultimi mesi della sua vita ha compiuto la mirabile opera di documentare le memorie della storia del trasporto pubblico di Roma, senza le quali non sarebbe stato possibile redigere questo articolo.
Altresì invitiamo i lettori a riflettere sui corsi e i ricorsi storici del recente passato, auspicando che le quattro linee tramviarie di prossima realizzazione, che già hanno trovato tanti ostacoli simili a quelli del passato, trovino presto la tanto attesa inaugurazione.
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