L’assenza di un sistema d'identificazione delle FL rende difficile l’uso
delle ferrovie urbane ai romani e ai turisti in visita alla Capitale.
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Sebbene nel resto d’Europa le ferrovie urbane siano sempre
più utilizzate come metropolitane, pur mantenendo un carattere di ampia gittata
sull’area provinciale, a Roma e – in generale – in Italia questa tipologia di
servizi stenta a decollare a causa di un approccio antiquato alla materia.
Se da una parte a Parigi si fa avanti la RER e il progetto
Grand Paris Express, a Londra la rete Overground avrà presto una definizione
per linee alla stregua dell’Underground e a Berlino le S-Bahn sono una realtà
ben affermata, in Italia l’unico esempio riuscito di brand identity delle
ferrovie suburbane è rappresentato dal passante di Milano con le sue linee S.
Nelle altre città italiane, come Torino, Genova, Napoli e anche Roma, le linee - pur identificate con un acronimo - sono di fatto dei treni regionali che transitano per i nodi urbani senza che vi sia una forte identità visiva (brand identity) e un adeguato way-finding per riconoscere “a colpo d’occhio” i servizi, i binari e le destinazioni. L’unica esperienza che si sta provando a portare ad un livello superiore è attualmente quella di Bologna, con la linea 1 del servizio ferroviario metropolitano (SFM) che dal 9 giugno scorso è divenuta passante.
A Roma le ferrovie suburbane sono state istituite nel corso degli anni ’90, parallelamente alla creazione del sistema tariffario integrato Metrebus. Attualmente esiste un solo servizio di tipo puramente “passante” (che non fa capolinea a Roma) ovvero la FL1 (Orte-Fiumicino Aeroporto) e due linee attestate sul nodo di Roma ma con servizio urbano a valenza di passante, la FL3 (Roma-Cesano-Viterbo) e la FL5 (Roma-Civitavecchia) che fermano anche sulle altre principali stazioni della rete.
Gli altri collegamenti sono di tipo radiale e svolgono un ruolo di semplice
adduzione presso il nodo di Roma: parliamo della FL2 (Roma-Guidonia-Tivoli), della FL4 (Roma-Ciampino-Castelli), della FL6 (Roma-Cassino), della FL7 (Roma-Latina-Formia) e della FL8 (Roma-Nettuno). Per questi servizi radiali bisognerà attendere la chiusura dell’Anello Ferroviario affinché possano assumere una valenza anche per la rete urbana di
Roma. Discorso a parte va fatto per il Leonardo Express, dal forte valore
turistico, che già gode in parte di una "brandizzazione" dei convogli utilizzati.
Nel corso degli anni i binari delle principali stazioni
della Capitale sono stati “specializzati”, come illustrato nella nostra guida,
per rendere la gestione del traffico ferroviario più fluida. Questa misura ha
anche il beneficio di consentire ai pendolari di individuare più facilmente i
binari dove prendere i treni.
Ciò che manca, dunque, è l’ideazione di un sistema di brand identity e way-finding che consenta anche agli utilizzatori occasionali di individuare in maniera altrettanto celere i binari presso i quali transitano i treni di determinati servizi del nodo urbano.
Nel concreto parliamo di un sistema di indicazioni, visive, sonore e tattili che venga installato presso tutte le stazioni interessate per riconoscere con facilità i treni dei servizi FL. In questa fase i convogli regionali non sarebbero interessati da cambi di livrea, per evitare di dover vincolare l’uso dei treni solo su determinate tratte come accade per il Leonardo Express.
Tali indicazioni dovrebbero essere prioritariamente
installate presso le stazioni, con modalità decisamente più incisive rispetto agli
attuali stencil sparpagliati agli accessi delle banchine, anche con veri e
propri percorsi rappresentati da linee di colore coerente con il servizio FL
indicato.
Un altro aspetto importante riguarda anche la nomenclatura delle
corse, oggi numerate alla stregua di tutti gli altri servizi ferroviari e senza
possibilità di riconoscere facilmente i treni urbani. Queste corse dovrebbero
assumere il nome “FL” progressivo, oppure essere ribattezzate "S" come nella realtà milanese: nel primo caso, ad esempio, il regionale R20469 per Fiumicino
dovrebbe diventare il treno FL1-469, oppure ancora il R12520 per Civitavecchia
dovrebbe diventare la corsa FL5-520 e via discorrendo. Nel caso del Leonardo Express
la dicitura “LEO” dovrebbe precedere il numero di treno.
Capitolo a parte riguarda invece la denominazione delle stazioni e dei nodi di scambio: oltre ad una maggiore chiarezza sulle connessioni con i servizi della metropolitana e dei tram, non è possibile che vi siano casi come quello del nodo Ostiense, sul quale insistono quattro nomi differenti per altrettanti vettori di trasporto pubblico: Piramide per metro B, Ostiense per le Ferrovie, Partigiani per i bus e Porta San Paolo per la Roma-Lido.
Mediante questi semplici espedienti, si potrebbe fare un passo
importante verso una vera integrazione dei servizi ferroviari suburbani esistenti
a costi veramente irrisori.
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