Il provvedimento aveva colpito anche i veicoli storici: “Misura
contro gli interessi culturali che rappresentano”.
Ascolta "L’era moderna: arriva il Termini-Lido" su Spreaker.
Se ti piace il nostro lavoro, allora supportaci, basta un caffè! |
I mezzi d'interesse storico, in quanto spesso costituenti veicoli inquinanti, possono legittimamente essere incisi da misure restrittive della circolazione allo scopo di salvaguardare la salute pubblica; tali misure, tuttavia, devono tenere conto della specificità dell'interesse culturale che i mezzi in questione soddisfano, anche perché, equiparandoli al trattamento riservato ai veicoli più inquinanti 'comuni' comporterebbe inevitabilmente la perdita del bene culturale.
Così il TAR del Lazio ha accolto il ricorso presentato dalle
associazioni delle automobili storiche, che erano state colpite dall’ordinanza
del Sindaco che aveva stabilito i divieti di circolazione contro i veicoli più
inquinanti, senza deroghe per i mezzi storici. Il Tar ha ritenuto fondate le
censure riferite alle categorie dei mezzi d'interesse storico e collezionistico
(inclusi i ciclomotori ultratrentennali dotati di certificato di rilevanza
storica), con le quali si contestava il difetto di istruttoria, il deficit
motivazionale e, più in generale, la violazione del principio di
proporzionalità.
Roma Capitale, si legge nella sentenza, "ha omesso di
fornire adeguato supporto motivazionale in ordine alla scelta compiuta".
Questa ragione d'illegittimità, secondo i giudici, potrà
essere replicata anche in merito alla delibera della giunta regionale sul nuovo
piano di risanamento della qualità dell’aria: "Atteso che quest'ultima non
tiene in alcuna considerazione gli interessi dei mezzi di interesse storico e
collezionistico e, quindi, non prevede alcun regime derogatorio, né ipotizza
alcun bilanciamento con la tutela dell'interesse culturale".
Quotidiana è su Google News - Se vuoi restare sempre aggiornato clicca qui e seguici selezionando sulla stellina in alto a destra. |
0 Commenti