Analizziamo il fenomeno underground cominciato alla fine
degli anni ’80 e mai veramente eradicato.
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Tra i vari fattori che causano disservizi alla metropolitana
di Roma c’è sicuramente la piaga dei writers e dei bombolettari. Questi
personaggi, tipicamente maschi dai 14 ai 40 anni, hanno più volte causato delle
vere e proprie interruzioni del servizio: l'ultima in ordine di tempo è stata circa un anno fa, con un raid
alla metro Garbatella a danno dei pendolari e del personale viaggiante.
Questo movimento underground viene da lontano ed è
precisamente cominciato verso la fine degli anni ’80 con la diffusione delle
bombolette spray a basso costo. Già in quegli anni in cui il servizio delle
metro era gestito dall’allora ACOTRAL, i treni MR viaggiano devastati da tag, scritte e
scarabocchi di ogni tipo: quelli furono gli anni in cui si passò dai sedili imbottiti
a quelli in plastica, per mitigare gli eccessivi costi di risanamento delle
suppellettili.
Il fenomeno negli ultimi anni sembra essere stato almeno in parte arginato. Grazie al rafforzamento della videosorveglianza nei
depositi di Osteria del Curato e Magliana Nuova, Atac è riuscita a diminuire le
incursioni presso le rimesse. Restano, tuttavia, grandi falle lungo le linee
della metropolitana, con i writers che spesso e volentieri riescono a
infiltrarsi presso i terminali dove di norma vengono lasciati nottetempo i treni che
effettuano le prime corse al mattino.
Ed è così che anche i treni recentemente revisionati, con un
grande costo per la collettività, vengono “ribattezzati” da questi vandali, desiderosi
che il loro tag sia “sfoggiato” lungo le fiancate dei convogli. Un fenomeno
che interessa le metro A e B, oltre che la Roma-Lido e la Roma-Civita
Castellana-Viterbo e, occasionalmente, anche la Termini-Centocelle e qualche
deposito della flotta di superficie.
Tag e scarabocchi che, sottolineiamo, vanno ben distinti dai
bellissimi murales autorizzati che decorano le stazioni del metro-ferro, dando
ai luoghi di transito della quotidianità un tocco di colore ed arte in più.
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