A qualche settimana dall’audizione in commissione mobilità
sul servizio h24, torniamo sul tema della metro notturna.
L’idea di viaggiare sulla metro di notte
piace ai romani, ma come abbiamo illustrato in questo abstract attualmente la misura non è possibile a causa di una serie di vincoli tecnici ed economici non
trascurabili.
Le recenti estensioni dell’orario di servizio all’1:30 oltre
il sabato e la domenica lasciano, tuttavia, ben sperare. Si pensi alla finale di Coppa Italia o, ancor prima, al concertone del 1° maggio, occasioni nelle quali
Atac è riuscita a garantire il servizio notturno prolungato.
Ed è proprio in quest'ottica che si dovrebbe pensare di rendere strutturale il prolungamento orario all’1:30 di notte per le metropolitane in occasione di eventi (sportivi e non) di rilevanza cittadina, anche valutando di ridurre il servizio serale sulla linea C alla tratta San Giovanni-Alessandrino per evitare di tenere attiva la tratta periferica con una minore domanda.
In poche parole, una metropolitana in grado di agevolare gli spostamenti durante gli appuntamenti nazionali e internazionali per la
Capitale.
Al tal proposito è necessario che il nuovo contratto di
servizio tra Roma Capitale e Atac, attualmente ancora in gestazione, preveda
una remunerazione gross-cost per i servizi resi dall’intera rete notturna
(metro, tram e bus in servizio oltre la mezzanotte). Solo coprendo al 100% i
costi di tale servizio è possibile immagine che Atac sia in grado di attivare
una rete notturna “potenziata” dalle metropolitane senza ricadute in termini
economici.
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