L’avviso n. 3 del MIT ha avviato la ricognizione delle nuove
opere di mobilità, ma i fondi sono azzerati.
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È stato pubblicato sul sito del Ministero delle
Infrastrutture e dei Trasporti l’avviso numero 3 per l’accesso ai finanziamenti
previsti dal Fondo per il Trasporto Rapido di Massa (TRM), ovvero quel bacino
di risorse che lo Stato ha dedicato – da qualche anno a questa parte – alla realizzazione
delle opere di mobilità previste nei PUMS delle città italiane.
Rispetto ai due avvisi precedenti (qui link al primo del 2018 e qui al secondo
del 2020), il terzo avviso avrà un carattere programmatorio e servirà esclusivamente a
stilare un elenco di opere, ordinate secondo un criterio di efficacia ed
efficienza dell’investimento pubblico. In particolare, la valutazione avverrà
secondo le Linee Guida Operative allegate all’avviso e in base alle modifiche
intervenute con il nuovo Codice degli Appalti (Dlgs 36/2023), i cui dettagli
operativi saranno resi noti a marzo.
La scelta di un atto di mera programmazione è dipesa dal mancato rifinanziamento del Fondo TRM, le cui somme previste per il prossimo triennio sono state distolte integralmente e destinate al ponte sullo Stretto di Messina, come raccontato già in articoli precedenti.
Vista questa situazione e
considerando le priorità del Governo – con il ministro Salvini che più volte ha
ribadito la priorità del viadotto tra Sicilia e Calabria – è piuttosto improbabile
che l’avviso programmatorio diventi effettivamente operativo, ma la speranza è
l’ultima a morire.
La scadenza per presentare domanda è fissata al 31 ottobre 2024.
Roma richiederà al Governo - come anticipato dall’assessore alla mobilità Patané - il finanziamento per le ulteriori 7 tramvie che, aggiungendosi alle 4 di prossima cantierizzazione, completeranno la rete prevista dal PUMS.
Prosegue, invece, su fonti di finanziamento diverse il progetto della linea C, che ha già ottenuto i fondi necessari nella scorsa Legge di Bilancio.
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