L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) ha dichiarato di volersi opporre alla volontà di Roma Capitale di affidare il servizio di trasporto pubblico in house providing fino al 2027.
Sarà guerra in tribunale. Dopo la comunicazione AS1936, inoltrata il 9 novembre 2023, l’AGCM ha annunciato che ricorrerà al TAR del Lazio contro l’affidamento in house del trasporto pubblico capitolino ad Atac.
Secondo l’Authority gli elementi che sostengono la convenienza economica dell’house providing, contenuti nella relazione approvata con DAC 159/2023, non sono “sufficienti né idonei ad assolvere agli oneri istruttori e motivazionali richiesti dalla normativa di cui al d.lgs. n. 201/2022 e, in particolare, dall’articolo 14”.
In particolare l’AGCM ha contestato la flessibilità del contratto di servizio, sostenuta da Roma Capitale, in quanto:
[…] tale argomentazione sia fallace e inidonea a giustificare la forma di affidamento scelta dall’ente, in quanto, in primo luogo, omette di considerare che l’invocata sinergia tra ente affidante e gestore del servizio rappresenta una conseguenza propria e tipica di ogni affidamento in house e, se il parametro per valutarne la legittimità fosse questo, l’utilizzazione ditale forma di affidamento sarebbe la regola generale.
Inoltre l’Autorità, supportata dai dati forniti dalla Relazione Annuale 2021/2022 dell’ACoS, mette in dubbio gli incrementi quantitativi e qualitativi previsti dall’offerta, considerando che la recente iniezione di nuovi mezzi avrebbe riportato il servizio – secondo l’AGCM – solamente ai livelli precrisi di Atac del 2016. Considerando che la maggior parte dei nuovi mezzi è stata acquistata o sarà acquistata con fondi pubblici (comunali, ministeriali, PNRR), “tali nuovi investimenti, in realtà, ben potrebbero essere dirottati su eventuali operatori diversi dall’attuale gestore”, osserva l’AGCM.
Infine le ragioni economico-finanziarie dell’affidamento in house risultano essere lacunose in quanto:
[…] l’omissione da parte dell’amministrazione di una compiuta valutazione circa l’andamento complessivo della gestione del servizio da parte di ATAC S.p.A. e sui problemi che ne hanno caratterizzato l’operatività e la capacità di investimento e di redditività, generando nella cittadinanza un diffuso senso di insoddisfazione e di sfiducia per la qualità del servizio.
Alla corposa obiezione, trasmessa dall’AGCM il 9 novembre scorso, Roma Capitale ha risposto il 20 dicembre ribadendo la legittimità dei provvedimenti contestati, ipotizzando anche l’obiettivo di prevedere, alla fine del periodo del prossimo affidamento, l’apertura al mercato per l’intera gestione del servizio di trasporto pubblico locale attualmente oggetto di affidamento in house.
L’Autorità, pur apprezzando l’intenzione di Roma Capitale di non escludere l’indizione di una procedura di gara alla scadenza del prossimo affidamento, ha ritenuto che le informazioni fornite dall’ente non siano sufficienti a far venire meno le violazioni riscontrate nel parere motivato, trattandosi, allo stato, di mere dichiarazioni di volontà. Pertanto, nella sua adunanza del 10 gennaio 2024, l’Autorità ha deliberato di proporre ricorso al TAR territorialmente competente contro le delibere oggetto del citato parere motivato.
Fonte: Bollettino AGCM n. 4/2024 del 29 gennaio.
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