Il rapporto della terza edizione dell’osservatorio stili
mobilità: quasi tre romani su dieci hanno rinunciato a un’opportunità di lavoro
per i tempi di spostamento troppo lunghi, costi eccessivi e assenza di servizi
di trasporto.
Il rapporto di Legambiente, promosso in collaborazione con Ipsos nell’ambito della Clean Cities Campaign, ha fotografato nel 2023 le abitudini di mobilità dei cittadini in cinque grandi città italiane: Milano, Torino, Bologna, Napoli e Roma.
Nella Capitale, stando agli intervistati, l’utilizzo del mezzo privato è diminuito dell’1% (da 66 a 65%) rispetto al 2022 in favore degli spostamenti su mezzo pubblico che arrivano al 20%. I tempi, tuttavia, restano piuttosto elevati in tutte le città analizzate, con i romani impegnati nella mobilità per ben 6,6 ore a settimana contro le 5,8 della media nazionale. Ogni giorno, pertanto, nelle grandi città si spende poco meno di un’ora per il giro casa-lavoro-casa.
Analizzando le rinunce, il 29% degli intervistati romani ha dichiarato di aver abbandonato almeno un’opportunità di lavoro per tempi di spostamenti troppo lunghi (metà dei rinunciatari intervistati) o per costi eccessivi e assenza di servizi di TPL o sharing (queste due cause si ripartiscono equamente l’altra metà dei rinunciatari intervistati). In quasi eguale misura (31%) un terzo dei romani evita delle uscite di piacere e socialità.
Il documento ha sintetizzato i risultati, infine, in un indice della precarietà della mobilità, che a Roma si attesta al 33%, poco sopra la media nazionale (30%) e ben sotto ad altre città come Milano (20%) e Bologna (21%).
La rilevazione di Legambiente è consultabile cliccando qui.
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