Nuove infrastrutture su ferro, rete bus periferica e nuova ZTL Fascia Verde: tante le tematiche affrontate dall'Assessore alla Mobilità di Roma, Eugenio Patané, nell'intervista che ci ha rilasciato.
Ad oltre un anno dall'ultima intervista che ci aveva rilasciato, Odissea Quotidiana ha voluto fare il punto sulla situazione dei trasporti di Roma con l'Assessore alla Mobilità, Eugenio Patané.
Buongiorno Assessore: finisce
l’estate, riprende la vita in città. Uno dei temi che ha infiammato negli
scorsi mesi il dibattito pubblico a Roma è stato certamente quello della nuova
ZTL Fascia Verde, per la quale è stato personalmente attaccato. Tra il Sindaco
e il Presidente della Regione sembra esserci stata un’intesa sui rinvii: adesso
che succederà?
“Siamo
in attesa di risposte dalla Regione perché proprio dalla Regione proviene la
norma che ci obbliga a istituire Fascia Verde. Noi avevamo approvato una
delibera che mitigava quella norma molto dura, poi abbiamo presentato delle
proposte di ulteriore mitigazione del provvedimento, con una serie di
modifiche, accorgimenti e deroghe rispetto al primo testo. Su queste stiamo
attendendo il nulla osta dalla Regione e la delibera regionale per poi
procedere alla modifica della nostra delibera”.
Guardando al trasporto
pubblico, l’anno scolastico appena trascorso non si è chiuso sotto i migliori
auspici. Le revisioni dei treni sono molto indietro e l’impressione è che si
sia in grado di gestire la questione solamente rinviando i controlli di volta
in volta. Cosa può dire a riguardo ai romani?
“Non
è un tema di rinvio, ma di piani manutentivi che, in base alle vecchie norme,
sono stati fatti in maniera secondo me poco consona, considerando che
obbligavano a revisionare, a prescindere dallo stato manutentivo, anche parti
che erano totalmente nuove. Ora abbiamo raggiunto un importantissimo accordo
con Ansfisa grazie al quale sotto la responsabilità dell’esercente, e sotto la
supervisione di Ansfisa, si vanno a revisionare soltanto le parti che ne hanno
effettivamente bisogno. Cosa dico ai romani? Quello che ripeto dal momento del
mio insediamento, ossia che per tornare ad una situazione di normalità e
rimettere in sesto gli asset, i mezzi e le infrastrutture della mobilità nella
nostra città bisognerà aspettare il 2025. I cittadini devono avere ancora un
po’ di pazienza, ma anche la consapevolezza che stiamo lavorando pancia a terra
e seriamente per ridare alla città un sistema della mobilità all’altezza del
suo prestigio internazionale”.
Sempre rimanendo nel
perimetro delle promesse, un anno fa assicurava che l’azienda municipalizzata
di progettazione Roma Metropolitane sarebbe stata fusa nell’Agenzia Roma
Servizi per la Mobilità. Un anno dopo questa promessa, l’amministrazione non è
stata ancora in grado di procedere con gli step operativi.
“Il
primo obiettivo, più che la fusione, è sempre stato il salvataggio di Roma
Metropolitane ottenuto attraverso un’importante interlocuzione con il Governo,
che ha accettato un nostro emendamento, inserito nel DL Asset poi convertito in
legge, che consente la continuità dell’operatività di Roma Metropolitane e
permette alla Commissaria di poter dare all’azienda la progettazione delle
altre metropolitane e di portare a termine la transazione sulle vecchie
potenziali passività che avrebbero
potuto portare al fallimento di Roma Metropolitane. Questo siamo
riusciti ad evitarlo quindi ora Roma Metropolitane è definitivamente salva. Nel
frattempo abbiamo acquistato la sede della società, garantito la sua continuità
aziendale, modificato lo statuto di Roma Servizi per la Mobilità per poter
avviare la fusione e siamo andati avanti con la progettazione tanto è vero che
sono stati aperti i cantieri di Piazza Venezia e i cantieri della T2 (Venezia-Clodio
della Metro C ndr). Abbiamo poi approvato il bilancio di Roma Metropolitane e
siamo in grado di guardare sia allo scenario della rimessa in bonis, sia a
quello della fusione per incorporazione con Roma Servizi per la Mobilità così
come deliberato dalla Giunta e
dall’Assemblea Capitolina. Ma la cosa fondamentale è che ormai Roma
Metropolitane è salva”.
Guardando al futuro, sono
finalmente partiti i lavori della stazione Venezia e i sondaggi geologici fino
a piazzale Clodio. Quali saranno le prossime “tappe” dei cantieri della metro
C?
“Il
primo step è capire con Anac se si può fare l’affidamento diretto all’attuale
Contraente Generale anche della Tratta T1 (Clodio-Farnesina ndr). In caso
positivo, la nostra intenzione è far partire le talpe da Farnesina con un
notevole risparmio di tempo perché potremmo realizzare tutto il tubolare della
Metro C e arrivare sostanzialmente a Piazza Venezia partendo da Farnesina. Nel
caso in cui Anac ci dicesse che questo affidamento non può essere realizzato è
evidente che dobbiamo bandire una nuova gara per affidare T1 ad un nuovo
Contraente Generale e poi capire quale strategia operativa e di
cantierizzazione attuare, ma è uno scenario che in questo momento non vogliamo
prendere in considerazione”.
Per quanto riguarda ulteriori
nuove infrastrutture, di recente ha commentato l’arrivo del DL Omnibus
ipotizzando l’istituzione di un “fondo rotativo” per le future metropolitane.
Ce ne parli più dettagliatamente.
“Insieme
all’Assessore Scozzese abbiamo trovato questa soluzione che può essere
utilizzata non solo per le metropolitane ma per tutte le opere che hanno un
quadro economico di riferimento: in pratica l’amministrazione con un fondo
rotativo può appostare delle risorse per la progettazione su un determinato
capitolo che verrà rimpinguato, quando l’opera sarà finanziata, dal quadro
economico dell’opera. Quindi è praticamente un fondo che si autoalimenta
consentendo con uno stanziamento una tantum sempre nuove progettazioni quando
ancora i fondi per l’opera non sarebbero disponibili”.
È stata recentemente aggiudicata
la gara per i 121 nuovi tram e prossimamente cominceranno anche i lavori su via
Nazionale, ma a che punto è l’iter amministrativo per le altre 3 tramvie
finanziate?
“Sì,
la gara sui 121 tram è stata aggiudicata nelle scorse settimane all’azienda
CAF. Per quanto riguarda le nuove tranvie: per Togliatti (Subaugusta-Ponte
Mammolo ndr) siamo ad un passo dalla pubblicazione della gara; sulla TVA
(Termini-Vaticano-Aurelio ndr) aggiudicheremo a breve la gara; per quanto
riguarda la tratta Verano-Tiburtina è terminata la Conferenza dei Servizi,
quindi siamo pronti per la verifica del progetto e l’indizione della gara. Per
il tram Termini-Giardinetti-Tor Vergata dobbiamo completare gli studi
ambientali e andare in Valutazione di Impatto Ambientale che durerà sei mesi”.
Le Commissioni Capitoline
Mobilità e Bilancio hanno dato l’ok all’affidamento in house ad Atac per il
triennio 2024-2027, con un aumento della produzione per bus, tram e metro. Come
sarà possibile arrivare a questo obiettivo?
“L’aumento
della produzione è legato all’aumento dei chilometri su metropolitana, grazie
alle due nuove stazioni di Metro C, alle nuove infrastrutture tranviarie di cui
abbiamo parlato sopra e ad un aumento della percorrenza dei bus che sarà dato
dal recupero di efficienza dell’azienda. Questo porterà gli attuali 94 milioni
di km/vettura a 96 milioni nel primo anno di contratto e ad un aumento fino a
99 milioni nell’ultimo anno”.
In ultimo uno sguardo alla
rete delle periferie. A maggio Busitalia ha presentato due ricorsi sulla gara,
di contro il Dipartimento Mobilità ha confermato la sua aggiudicazione. Cosa succederà?
I cittadini chiedono risposte e autobus più moderni.
“La
fase giudiziale si è conclusa e ha dato ragione all’amministrazione tanto è
vero che Busitalia ha ritirato il ricorso che aveva presentato. Siamo pertanto
pronti per l’aggiudicazione della gara e per partire con il nuovo servizio dal
1° gennaio 2024. Avremo nuovi bus e il conseguente miglioramento della quantità
e della qualità del servizio di trasporto delle linee periferiche, con un
recupero di chilometri e di efficienza”.
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