Il rapporto semestrale della Commissaria Straordinaria mette una pietra tombale alla realizzazione delle tramvie in tempo per l'anno giubilare. Salta
anche la prima tratta funzionale della Termini-Vaticano-Aurelio, che sarÃ
inaugurata a settembre 2026.
Alla fine Roma non inaugurerà nessuna linea tramviaria entro il Giubileo del 2025.
Nel rapporto che la Commissaria Straordinaria Conti ha
trasmesso al Ministero dei Trasporti (MIT) – e pubblicato sul portale Osservacantieri
– è stata sancita la fine del piano di quattro tramvie che sarebbero state inaugurate
entro il Giubileo 2025: Termini-Tor Vergata (metrotramvia G), Verano-Tiburtina, Ponte
Mammolo-Subaugusta (tramvia Togliatti) e, infine, l’ultima superstite Termini-Vaticano-Aurelio (TVA).
Nella relazione della Commissaria, si legge infatti, il nuovo cronoprogramma della tratta Termini-Venezia prevede l’esecuzione dei lavori in due fasi: la prima, dal 16 aprile 2024 al 14 novembre 2024, e la seconda, dal 1° gennaio 2026 al 30 giugno 2026.
La sospensione dei lavori, dal 15 novembre 2024 al 31 dicembre
2025 (oltre 400 giorni in totale), sarà necessaria per garantire la viabilità su
via Nazionale durante l’evento giubilare.
A rischiare grosso, riporta sempre la Commissaria, sarebbe anche la
tramvia Togliatti, il cui ritardo dell’inserimento nel bilancio comunale dell’opera
avrebbe comportato un ulteriore slittamento della fine lavori dal 30 aprile al
30 giugno 2026. Pochi mesi, ma decisivi, perché adesso lo slittamento di un
solo giorno potrebbe comportare la perdita dei fondi PNRR con i quali è
finanziata l’opera.
Altri ritardi, infine, coinvolgono sia la Termini-Tor
Vergata, con l’inaugurazione slittata di 4 mesi e mezzo (dal 4 ottobre 2026 al 20 febbraio 2027), e
la Verano-Tiburtina, slittata di un mese (dal 27 dicembre 2024 al 30 gennaio 2025).
Su quest’ultima tratta i ritardi accumulati nella gara, si legge, pongono la Commissaria nell’impossibilità di rispettare il termine del 30 dicembre 2023 per l’affidamento lavori e mettono materialmente a rischio i fondi concessi dal MIT, che potrebbero essere ritirati.
Una serie di brutte notizie che hanno il sapore di un’amara
sconfitta per Roma, soprattutto se si considera che pochi giorni fa il DL Omnibus aveva ampliato i poteri commissariali.
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