Il debunking dell’articolo del Corriere della Sera per
chiarire le ragioni dei rallentamenti in vigore sulla linea arancione.
Binari vecchi e treni lenti, ma non solo. Stando a quanto riportato dal Corriere della Sera, sulla linea A insistono ben 18 prescrizioni di rallentamento:
- velocità massima di 15 chilometri orari è prescritta in prossimità di Battistini, Arco di Travertino, San Giovanni, Colli Albani, Ponte Lungo e Furio Camillo;
- velocità massima di 30 chilometri orari a Flaminio, Lepanto, Repubblica, Barberini, Cornelia, Vittorio Emanuele, Termini, Valle Aurelia e Baldo degli Ubaldi.
Non tutti i ritardi sono, tuttavia, da imputare ai binari vecchi per i quali sono in corso le necessarie sostituzioni. Alla data di oggi, infatti, con i lavori arrivati tra le stazioni di Re di Roma e Ponte Lungo, è necessario precisare che le prescrizioni a 15 km/h hanno un carattere temporaneo e saranno presto eliminate.
PERCHÉ BISOGNA RALLENTARE I TRENI ANCHE SUI BINARI NUOVI?
La spiegazione sta nel periodo di transitorio che è
necessario dare all’infrastruttura in alcuni tratti critici. I lavori notturni,
infatti, essendo svolti in un arco temporale notturno limitato non possono
essere completati in una notte. Alcuni binari, ad esempio, sono attualmente
giuntati meccanicamente e solo successivamente sono collegati tra solo mediante
la saldatura definitiva. Altre tratte sono soggette a rallentamento a causa
degli scavi nel ballast (il cosiddetto pietrisco) che sono propedeutici alla
sostituzione delle traverse.
Altri rallentamenti, di carattere più esteso, sono spiegabili dal tempo di “assestamento” che è necessario dare affinché le pietre del nuovo ballast possano incastrarsi correttamente tra loro, fornendo il corretto supporto meccanico alle traverse e ai binari.
In conclusione è normale che una ferrovia, una volta sostituita, non sia “pronta” all’uso al 100%, come è invece per le strade. I rallentamenti sono più che normali, soprattutto durante lo svolgimento di lavori così impattanti.
Diverse cause spiegano invece i rallentamenti tra Ponte
Lungo e Battistini, attribuibili sostanzialmente alla vetustà dell’infrastruttura.
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