Ad annunciarlo in un articolo pubblicato dal Messaggero è l'assessore ai trasporti di Roma Capitale, Eugenio Patanè.
Mentre il Piano Urbano della Mobilità Sostenibile (PUMS) si avvia verso la fase di approvazione definitiva, l'assessore Patanè interviene spiegando alcune delle modifiche previste prima del passaggio in Aula Giulio Cesare.
CANCELLATE DUE OPERE
La prima è la funivia Casalotti-Battistini, opera già criticata per alcuni aspetti tecnici non trascurabili che la renderebbero poco appetibile per l'utenza. Gli aspetti principali riguardano la distanza di oltre 300 metri tra il terminale della funivia e la stazione Battistini della Metro A, i lunghi tempi di percorrenza e la bassa velocità commerciale, persino inferiore a quella della rete autobus (che sconta l'effetto del traffico in ora di punta).
A nostro avviso, ciò che servirebbe realmente al quadrante nord ovest della città è il prolungamento oltre Battistini della linea A, che si dovrebbe sfioccare in due diramazioni: Torrevecchia e Monte Mario da un lato, via di Boccea e Montespaccato dall'altro, andando ad intercettare i flussi del GRA. Da lì, per raggiungere Casalotti si potrà procedere con una nuova infrastruttura, anche con tecnologia a fune, ma di lunghezza molto minore e sicuramente più efficiente dal punto di vista trasportistico, andando ad eliminare le problematiche citate in precedenza.
IL CASO DEL TRAM SUI FORI
L'altra infrastruttura inspiegabilmente depennata dal piano è la tramvia dei Fori Imperiali. L’opera, la cui progettazione è ferma al PFTE (Progettazione di Fattibilità Tecnico-Economica) in attesa di finanziamento viene definita dall'assessore "troppo problematica", in quanto Sovrintendenza e Campidoglio "vedono i Fori in modo diverso, senza tram".
Evidentemente sembra non essere un problema l'enorme flusso di traffico privato (e non) che quotidianamente assedia l'area compresa tra piazza Venezia ed il Colosseo, dove alle automobili si aggiungono all'incirca una ventina di linee bus che potrebbero essere sostituite quasi interamente dal tram Termini-Vaticano-Aurelio e dalla linea tra piazza Venezia e piazza Vittorio.
Tra l'altro, il tram dei Fori Imperiali è stata già valutato positivamente dal Ministero delle Infrastrutture e Mobilità Sostenibile (MIMS), che però non ha concesso il finanziamento poiché il plateau di fondi disponibili era già esaurito. La linea risulta comunque essere nelle prime posizioni in graduatoria per futuri finanziamenti che però, qualora l'opera fosse realmente esclusa dal PUMS, sarebbero dirottati verso altre città italiane. Un danno enorme per la Capitale.
Con la cancellazione della tramvia dei Fori Imperiali, la rete tramviaria di Roma resterà strutturalmente molto debole e non potrà fare quel salto di qualità che i romani aspettano da anni, rimanendo estremamente fragile nei confronti di eventuali perturbazioni del servizio tramviario ed in caso di lavori programmati.
La città inoltre non vedrebbe realizzato l'ammodernamento del deposito di Centocelle Est, incluso nell'istanza di finanziamento presentata al MIMS, nonché l'acquisto di ulteriori rotabili tramviari che consentirebbero, tra le altre cose, un miglioramento della qualità del servizio della linea 8, con la sostituzione dei problematici tram modello "Cityway". Per approfondire la tematica consigliamo questa lettura.
CONCLUSIONI
Le nuove amministrazioni non possono sempre tornare indietro rispetto ai progressi, anche minimi, fatti dalle precedenti. Piuttosto, c'è la necessità di focalizzarsi nel migliorare il lavoro portato avanti con il PUMS: realizzare le opere finanziate, quelle in progettazione e quelle previste, oltre ad eliminare alcune "storture".
Un esempio su tutti è il filobus previsto in sostituzione del tram tra Ponte Mammolo e Saxa Rubra. Un altro potrebbe essere l'assenza di un collegamento tangenziale ad ovest tra Villa Bonelli e la zona di Prati, l'Olimpico e piazzale Clodio. Tutte tematiche sulle quali la nuova amministrazione non sembra essere intenzionata ad agire.
Auspichiamo che nei prossimi mesi questa amministrazione proceda nella realizzazione delle opere di cui la città ha bisogno da decenni, senza vanificare gli sforzi fatti negli scorsi anni nella progettazione delle nuove opere. Servono tanti nuovi chilometri di rete su ferro, senza i quali è impossibile pensare di migliorare realmente la qualità della vita dei nostri concittadini.
Autore: @TplRoma, blogger per Odissea Quotidiana.
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