Dopo la prima gara andata deserta nel 2019, il Comune alza la posta tentando di attirare i costruttori con un portafoglio più ampio. Ecco la gara
C’erano una volta i 425 milioni per le manutenzioni della metropolitana di Roma, stanziati all’inizio del 2018 con somma urgenza per scongiurare il collasso sistemico delle linee A e B. C’erano una volta e rischiavano di non esserci più, a causa dell’incompetenza della giunta Raggi che ad oggi non è riuscita ad impegnare un centesimo dell’enorme cifra stanziata.
Tra le varie, l’ultimo flop aveva riguardato anche l’aggiudicazione della gara dal valore di 134 milioni di euro per la fornitura di 14 nuovi treni di ultima generazione, di cui 12 per la linea B e 2 per la metro A. È necessario da dire, per dovere di cronaca, che nel mentre era anche intervenuta l’indisponibilità da parte dell’Alstom nel fornire il sistema di protezione treni (ATP – Automatic Train Protection) a complicare ulteriormente la situazione.
A ottobre l’assessore ai trasporti Pietro Calabrese aveva promesso che la gara andata deserta sarebbe stata riproposta entro novembre, massimo entro la fine del 2020: oggi è stata “puntualmente” pubblicata.
La formula scelta è stata stavolta quella dell’accordo quadro, ossia un contratto non completamente finanziato dalla durata di 8 anni. Il documento prevede stavolta una fornitura di 30 nuovi treni, di cui 23 per la linea B e 7 per la linea A, più 3 anni di manutenzione in full service dei convogli. Il valore complessivo della gara è fissato a circa 294 milioni di euro.
Sebbene ad oggi siano disponibili in cassa solo i 134,4 milioni della gara precedente, il Comune di Roma ha già presentato una domanda di integrazione del finanziamento al Ministero Infrastrutture e Mobilità Sostenibile all’interno del Fondo per il Trasporto Rapido di Massa. Le cifre mancanti potrebbero essere quindi rese disponibili entro pochi mesi, addirittura prima del termine di presentazione delle offerte, fissato per 27 luglio prossimo.
Al di là dell’incognita economica, sul contratto pesano in maniera preponderante i lunghissimi tempi di consegna previsti: 930 giorni, ossia 2 anni e 7 mesi, per la consegna del primo treno a partire dall’esecutività del contratto, a cui bisognerà aggiungere i 5.000 km (leggasi un mese) necessari per certificare l’affidabilità del treno prototipo. Il secondo treno dovrebbe essere consegnato a 150 giorni dal primo, ossia dopo 5 mesi, ed infine i restanti 28 con il ritmo di 2 al mese.
Insomma, la campagna elettorale scalpita e così anche le innumerevoli gare che Virginia Raggi sta tentando di lanciare per mostrare i risultati della propria amministrazione. E anche se recuperare il tempo perduto non è più possibile, non ci resta che sperare che questa sia la (s)volta buona per le disastrate metropolitane di Roma.
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