Oggi i disagi, a San Giovanni, hanno riguardato anche gli utenti della Metro C, proprio al nodo di scambio. Atac sul proprio sito sottolinea come siano tuttavia attivi il "92 per cento impianti montascale, ascensori e scale mobili sui totali"
Nessuno ci ha avvertito. Per raggiungere il posto di lavoro, abbiamo dovuto fare lo slalom. E poi gli addetti Atac non ci hanno dato nessuna indicazione".
A parlare a RomaToday è Fabrizio Vulpiani un cittadino che, come tanti, è rimasto vittima del labirinto della stazione San Giovanni rimasta chiusa in entrata fino alle 9:20 di questa mattina, facendo di fatto saltare lo scambio tra Metro C e Metro A.
Il disservizio è stato segnalato solamente in parte creando così caos negli scali generando un'altra mattinata di disagi sia per gli utenti che hanno trovato chiuso il nodo di scambio.
"Ho preso la Metro C a Malatesta in direzione San Giovanni dove cambio per raggiungere il lavoro con la Metro A, ma a sorpresa la stazione era chiusa. Nessun avviso dagli altoparlanti e niente personale a dare informazioni. Il panico. - testimonia Fabrizio Vulpiani al nostro quotidiano - La portata della Metro C è di centinaia di persone che si sono riversate in strada per trovare un'alternativa.
Ho dovuto usare il car sharing e sono arrivato a lavoro in tempo ma gli altri, come hanno fatto? Saranno arrivati a destinazione? Possono succedere guasti e problemi al servizio pubblico ma è inaccettabile lasciare gli utenti abbandonati a loro stessi, in particolare penso ai disabili e agli anziani che come me si sono visti 'ammucchiati' e travolti dalla folla senza riferimenti".
Anche sui social parecchi si sono sfogati, fino a quando Atac non ha annunciato, tramite i suoi canali telematici ufficiali, la nuova riapertura della stazione San Giovanni anche in entrata.
Un de-ja vu che ricorda l'incertezza e lo sgomento degli utenti, sempre della Metro A, che dalle 22 di mercoledì 15 gennaio hanno dovuto rinunciare alla stazione Manzoni chiusa fino a fine servizio e riaperta solamente all'alba di oggi. Anche in questo caso Atac si è limitata a spiegare la motivazione minimizzando il tutto con "guasto tecnico".
Il problema, invece, è sempre il solito: le scale mobile non funzionanti che bloccano le stazioni costringendo l'azienda dei trasporti di Roma a chiudere gli scali interessati facendo passare così i treni senza obbligarli alle fermate.
Problemi che si susseguono da tempo nonostante la riapertura, ad inizio gennaio, della stazione Baldo degli Ubaldi. Qui, dopo mesi di chiusura, le autorità competenti hanno rilasciato la documentazione che ha autorizzato l'esercizio al pubblico di 6 delle 12 scale mobili presenti alla stazione: l'entrata e l'uscita dei viaggiatori nella stazione è però consentita solo dall'accesso di via Baldo degli Ubaldi nei pressi di viale di Valle Aurelia.
Restano invece ancora chiuse lo ricordiamo le stazioni di Barberini, off limits da otto mesi sempre per interventi sulle scale mobili, e di Cornelia quest'ultima dal 31 dicembre sempre manutenzione degli impianti.
Problemi che, nella Metro A, si registrano anche in altre stazioni. Secondo il sito di Atac, le scale mobili sono rotte pure a Flaminio, Cipro (gli impianti sono chiusi per svolgere la revisione generale nei termini previsti dal DM 23 del 2 gennaio 1985 e verranno riattivati prima possibile) e Battistini (fuori servizio per revisione ventennale).
Da Roma Today
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