Il solito inferno sulla Roma-Lido

Il solito inferno sulla Roma-Lido



Treni Roma-Lido, mattinata infernale: 3 corse saltate e pendolari infuriati, cosi titola Il Corriere della Città, in realtà è stato un'altro viaggio della speranza che mostra ancor di più l'assoluta mancanza di treni funzionanti per un calvario che si preannuncia lungo e doloroso (per noi pendolari) 


Un’altra mattinata da incubo per i pendolari della Roma-Lido che, a partire dalle 6.40 di questa mattina, hanno assistito a innumerevoli disagi.

Prima un treno con diverse porte guaste ha rallentato di molto la partenza da ogni fermata.

Poi ben 3 corse sono state cancellate, facendo scatenare l’ira dei pendolari che si sono sfogati anche online.






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1 Commenti

Anonimo ha detto…
Per quest'anno bisogna mettersi in testa che le cose non cambieranno. Forse dal 2021, col passaggio alla gestione COTRAL (azienda certamente più seria dell'ATAC, ma del resto ci vuole poco...), si potrà sperare di avere qualche miglioramento, anche se io personalmente non ci credo più di tanto, perchè la COTRAL non ha, attualmente, esperienza gestionale di ferrovie. Purtroppo, l'attuale situazione non è solo un problema di azienda di gestione, ma anche di investimenti, negli anni passati, fatti male e a puri colpi di politica, senza un minimo di razionalità tecnica: vedasi principalmente l'accantonamento di treni nati specificamente per la Lido (materiale MR e 500) e il contemporaneo utilizzo di treni riciclati dalle metropolitane, i quali, anche se non sono certamente vecchi, non sono comunque adatti alle caratteristiche più prettamente suburbane di questa ferrovia. Passi poi per i treni CAF, ma le MA.200 sappiamo bene quali problemi hanno, anche se va comunque detto che, se ci fossero ancora le maestranze e i tecnici di una volta, sicuramente i problemi di questa serie di treni li avrebbero risolti; purtroppo, come ben sappiamo, in questa azienda, con i progressivi ricambi generazionali (purtroppo inevitabili) di dirigenti e personale, sono anche andati perduti una tradizione ferroviaria ed un sapere tecnico che, un tempo, raggiunsero picchi di eccellenza e che oggi, appunto, non esistono più.