Repubblica, i commercianti romani scoprono l’importanza dei mezzi pubblici


Repubblica, i commercianti romani scoprono l’importanza dei mezzi pubblici

Non sono solo i tempi biblici sulla riapertura di Repubblica a far polemizzare romani e turisti sullo stop di un’importante fermata della metro di Roma. Perché, tra le pieghe del giallo-Repubblica, si può scorgere un dato interessante, quasi un inedito negli archivi della cronaca romana degli ultimi anni: i commercianti amano le metro e i mezzi pubblici



Lo spiega a Radiocolonna Carlo Tortorelli, blogger di Trenino Blu ed esperto di trasporti. 

Una polemica che nasce dalla levata di scudi dei commercianti romani (con tanto di comitato ad hoc) in seguito alla chiusura prolungata (4 mesi) della stazione della Metro A Repubblica.

Fermata tutt’oggi chiusa, con i negozianti che hanno – giustamente – sottolineato i danni causati al commercio dal modesto funzionamento dei mezzi pubblici.

“Commercianti e trasporto pubblico solitamente non vanno d’accordo e lo vediamo ogni volta che vengono messi cordoli e preferenziali davanti a esercizi commerciali – spiega Tortorelli a Radiocolonna – ora i negozianti si sono accorti del danno economico enorme provocato dalla chiusura di una stazione della metropolitana”.

Il blogger sottolinea come a Roma, da tempo, ci siano decine di stazioni della metropolitana che non hanno visto la luce e che dovrebbero provocare la stessa indignazione.

“Mi riferisco alla stazione Chiesa Nuova della Metro C, alla stazione Fermi su viale Marconi, alla stazione Trastevere – conclude – insomma, tutte le stazioni mai realizzate devono considerarsi chiuse. 

Se la sola Repubblica provoca un danno importante all’economia della zona, a quanto ammonta il danno per la città causato dalla mancata apertura delle stazioni della metropolitana?”.



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