I treni della Roma-Lido raccontati dai pendolari, i pendolari sono i veri "addetti ai lavori" della linea e gli eroi della Roma-Lido: loro che scorgendo da lontano, nella bruma del mattino, una sagoma indefinita che si avvicina incerta in stazione, identificano il tipo di treno che gli toccherà in sorte ed oggi parliamo delle Ma(h)200
I pendolari sono i veri "addetti ai lavori" della linea e diciamolo pure, gli eroi della Roma-Lido: loro che scorgendo da lontano, nella bruma del mattino, una sagoma indefinita che si avvicina incerta in stazione, identificano il tipo di treno che gli toccherà in sorte, e sanno già, prima di salirvi, di che morte dovranno morire.
Contraddistinti dalla sigla "MA200", la loro storia è ancora più inquietante di quella della "fecce del male", tanto da aver attirato anche l'attenzione di un famoso scrittore americano, Stephen King (ne è scaturito un libro e un film: "A volte ritornano").
Messi in servizio sulla Linea A in occasione del Giubileo (anno 2000), poi dirottati sulla sorella minore, la Linea B: a causa di problemi di affidabilità sono stati abbandonati anche da questa linea.
Per ovviare alla cronica mancanza di treni della Roma-Lido, qualche genio del male (sempre fra Regione e Comune... ma ce li mettono apposta lì?) ha deciso di "donarli" alla nostra linea.
Qualcuno ha pensato che con questo atto la Roma-Lido sia diventata ufficialmente la Malagrotta del trasporto pubblico romano.
Qualcun altro invece ha trovato una prova tangibile che a Roma la raccolta differenziata e il riciclo funzionano.
Sono stati immessi in servizio sulla Roma-Lido nel maggio 2012: la corsa inaugurale del "nuovo" treno dura poco - guasto ai freni (Roma-Lido-parte-il-nuovo-treno-ma-subito-si-guasta)
La regione e ATAC annunceranno successivamente (forse sarebbe meglio parlare di minacce..) l'intenzione di sostituire gli obsoleti FIAT 500 e MR600 in favore di questo gioiellino: il futuro (e il destino) dei pendolari è segnato.
VANTAGGI:
- vagoni intercomunicanti.
SVANTAGGI:
- manca l'aria condizionata, in molti treni; ventilazione naturale pienamente insufficiente;
- guasti alle porte;
- problemi di affidabilità.
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5 Commenti
Va anche considerato che questi treni furono quasi dei prototipi, poichè sperimentarono soluzioni tecniche fortemente innovative per quegli anni. Ad esempio, sono stati i primi treni per ferrovie metropolitane italiani ad avere l'intercomunicante tra veicoli contigui di una stessa Unità di Trazione (in questo caso formata da Motrice con cabina-Romorchiata-Motrice con cabina; un treno di 6 vetture sono quindi due UdT in comando multiplo). Hanno, inoltre, porte ad azionamento elettrico, pavimento flottante su silent-block per ridurre rumori e vibrazioni, circuito di trazione ad inverter GTO con motori asincroni trifase, compressori rotativi molto silenzioni; insomma, sono stati quasi dei prototipi, e come tali andavano trattati, ossia ordinando non direttamente 20 Unità di Trazione, ma solo uno o due treni (quindi due o quattro UdT) da sottoporre a sperimentazione, e poi si poteva passare ad una ordinazione di serie.
Infine, siamo alle solite: trattasi di treni progettati per la metropolitana linea A, non per la ferrovia regionale Roma-Lido, che ha caratteristiche di linea e di esercizio alquanto differenti. Di conseguenza, treni di questo tipo "non ci lavorano bene" (ad esempio, i rapporti di trasmissione "corti" fanno lavorare male i motori sulle tratte lunghe, venendo quasi "tirati per il collo", e meno male che almeno gli stessi sono asincroni trifase, quindi privi di rischi come flash ai collettori) e risultano anche poco comodi per gli utenti, da sempre abituati, ad esempio, ad avere molti posti a sedere (e poche porte), mentre con questi treni si ha il contrario.