Una boccata d’ossigeno in una stanza dove l’aria stava diventando irrespirabile, così potrebbe essere descritta la situazione dei soldi stanziati dal Ministero per la Metro di Roma. I fondi serviranno per la manutenzione del parco rotabile e per l’acquisto di 14 nuovi treni, ma basteranno?
da Radio Colonna
Una boccata d’ossigeno in una stanza dove l’aria stava diventando irrespirabile. Potrebbe essere riassunta con questa metafora la notizia dei 425 milioni destinati all'ammodernamento delle linee Metro A e B.
La notizia è stata accolta dall'attuale amministrazione come un trionfo e senza alcun dubbio aiuterà a far respirare un trasporto pubblico su ferro che nell'anno scorso ha toccato livelli drammatici.
Ma i soldi messi a disposizione del MIT bastano?
No e a confermarlo ci sarebbe uno scoop dello scorso maggio de Il Fatto Quotidiano sui lavori urgenti da predisporre per le prime due linee metro romane.
Spulciando nel piano industriale di Roma Metropolitane Spa, il Fatto ha riportato le urgenze che avrebbero evitato la richiesta dell’USTIF al prefetto di chiudere le strutture.
Costo: 1 miliardo e 60 milioni di euro per la cosiddetta ‘cura dell’esistente’.
I soldi annunciati ieri da Virginia Raggi e dall’assessora ai Trasporti Linda Meleo sono meno della metà e serviranno anche per l’acquisto di 14 treni, non solo per gli adeguamenti obbligatori per legge, ovvero la messa a norma di stazioni e materiale rotabile.
“Solo i treni costeranno 100-140 milioni, se i lavori di messa a norma vanno fatti entro il 2019 stiamo stretti coi fondi e con il tempo” spiega Mercurio Viaggiatore a Radiocolonna.
“Finché non parte la gara d’appalto non ci credo, ma è comunque una buona notizia – precisa Carlo Tortorelli di Trenino Blu a Radiocolonna parafrasando San Tommaso – saranno lavori molto impattanti e di certo non mancheranno chiusure e disagi per l’utenza.”
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