TV(A) - La linea Termini-Vaticano, la nostra linea 1

In questi giorni abbiamo lavorato, e continueremo a elaborare, proposte per l'ampliamento e il rafforzamento della rete tramviaria romana. Non linee tirate a caso con le freccette, ma tracciati concreti sostenuti da studi più o meno recenti. Oggi però intendiamo mettere un punto fermo, una tram di prioritaria importanza che per questa ragione abbiamo denominato linea 1.





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TV(A) - La linea Termini-Vaticano, la nostra linea 1

L'ORIGINE E IL TRACCIATO


L'idea della TVA, Termini-Vaticano-Aurelio, nacque negli anni '90 con il duplice scopo di prolungare l'8 alla stazione centrale e chiudere la maglia tramviaria su ferro, servendo molti dei luoghi simbolo della Città Eterna: Piazza della Repubblica, Via Nazionale, la Basilica di Santa Maria Maggiore, il Palazzo delle Esposizioni, il Quirinale, Piazza Venezia, Via del Plebiscito, l'area archeologica di Torre Argentina, il Pantheon, la Basilica di Sant'Andrea della Valle, piazza Navona, Campo de' Fiori, la Chiesa Nuova, Castel Sant'Angelo, San Pietro, Borgo Angelico, Piazza del Risorgimento. E' prevista anche una diramazione, che nei fatti è il ramo principale, a servizio del quartiere Aurelio lungo via Gregorio VII. Tale direttrice completa e rafforza la maglia su ferro orientale, integrando le Ferrovie Regionali con la Metro A.

I CARATTERI DELL'INFRASTRUTTURA

Il sedime sarà da realizzare su marciatram, per annullare qualsiasi interferenza con servizi (acqua, luce, gas) e lo strato archeologico, posando sopra un armamento di tipo flottante, isolato alle vibrazioni e al rumore e durevole nel tempo.

Il marciatram consente il mantenimento sine die dell'esclusività della via di corsa e, conseguentemente, l'aumento della velocità commerciale.

L'alimentazione sarà di tipo essenziale (filo aereo di contatto semplice) a minimo impatto ambientale e ottico.

Il filo sarà sorretto da una palificazione di tipo "storico". Per chi non lo sapesse, a Roma il tram ha circolato su via Nazionale fin dal 1895 e alcuni dei pali storici, progettati dall'artista Duilio Cambellotti, sono tutt'oggi conservati nel Museo Centrale Montemartini.

Questa soluzione elimina qualsiasi impatto sugli edifici lungo l'asse tramviario e garantisce la piena interoperabilità della nuova infrastruttura rispetto alla rete esistente.

GLI EFFETTI SULLA CITTÀ

L'apertura all'esercizio della linea 1 consentirà di rafforzare l'accessibilità al centro storico con il mezzo pubblico, favorendo così la pedonalizzazione di molte vie e piazze, e stimolare interventi di riqualificazione urbana lungo il tracciato.


Sarà quindi fortemente ridimensionato l'inquinamento provocato dalle automobili e dalle linee autobus che consuma i nostri polmoni e i monumenti.

I bus saranno riorganizzati in ragione della nuova infrastruttura e il risparmio di vetture consentirà il potenziamento dei trasporti periferici.

Altresì sarà notevolmente decongestionata la linea A nella tratta Termini-Ottaviano.

UN DOPPIONE DELLA METRO C?

Falso. La sovrapposizione geografica delle infrastrutture non determina ridondanza dei servizi: il mondo è pieno di metropolitane e tram che percorrono sezioni comuni. La complementarietà tra metropolitana e tramvia indurrebbe ulteriore afflusso su entrambi i sistemi di trasporto.

C'è da dire infine che la tramvia, certamente di più veloce realizzazione, potrebbe fornire nel breve periodo una prima risposta alla grande domanda di trasporto sull'asse Via Nazionale-Corso Vittorio Emanuele II.

LA LINEA 1: UNA PRIORITÀ PER ROMA

Le ragioni che abbiamo espresso brevemente in questo post ci hanno indotto a considerare questa linea la priorità assoluta per la rete tramviaria romana.


Rispetto ai programmi presentati da @Linda Meleo nel corso del convegno di Asstra, purtroppo questa utilissima linea è stata esclusa in favore di un tram piazza Vittorio-Emanuele-Fori Imperiali: un tracciato molto più corto e decisamente meno vantaggioso. Sulle altre proposte, che sono certamente più interessanti, torneremo con un successivo approfondimento.

Con oggi avvieremo la costruzione di un movimento d'opinione, che coinvolga tutta la cittadinanza, per focalizzarsi sul progetto della TVA, che rischia di slittare ulteriormente avanti nel tempo. Se si vuole che il tram torni un mezzo protagonista della mobilità romana, è necessario che si chiuda la grande maglia apertasi oltre trenta anni fa.

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