“Cosa permette ai treni delle metropolitana di passare ogni 3 minuti?” Oggi facciamo un po’ di cultura ferroviaria, perché riteniamo che sia importante conoscere i mezzi su cui saliamo: spiegheremo il funzionamento dei sistemi elettronici in seguito ci occuperemo dell’importanza del controllo umano su questi sistemi: il tutto proiettato verso la sempre maggiore automazione
Dato che l’argomento è molto vasto il discorso è stato diviso in tre parti, due delle quali sono già state ampiamente trattate:
Segnalamento e distanziamento automatico
Verrà perciò spiegato il funzionamento dei sistemi elettronici poi si spiegherà l’importanza del controllo umano su questi sistemi: il tutto proiettato verso la sempre maggiore automazione.
Segnalamento e distanziamento automatico
Fondamentali per la corretta marcia dei treni su una ferrovia sono i segnali ferroviari. In una metropolitana, i cui passaggi di treni sono piuttosto elevati, giocano un ruolo fondamentale i segnali luminosi, spesso chiamati semafori.
Nella metropolitana di Roma i segnali luminosi possono assumere 4 colori, detti “aspetti”:
- Rosso imperativo – Quando è presente tale rosso non si deve ASSOLUTAMENTE oltrepassare la prescrizione.
- Rosso permissivo – Pur essendo il segnale rosso, viene concesso il passaggio del treno a patto che non superi i 15 km/h.
- Giallo – Prescrive un limite massimo di velocità pari 50 km/h.
- Verde – Via libera, si può procedere a velocità massima, 80 km/h.
Quando un treno occupa una sezione di blocco, i segnali dietro di esso si dispongono a protezione nell’ordine: rosso imperativo, rosso permissivo, giallo, verde.
Utilizziamo una rappresentazione per semplificare il discorso:
Esistono alcune sezioni che hanno limiti di velocità particolari. Su curve molto strette il verde viene sostituito dal giallo lampeggiante (limite a 65 km/h) mentre presso i tronchini di manovra, a fine corsa, è sempre presente il rosso – giallo (limite a 30 km/h).
Generalmente il macchinista di una metropolitana si affida, per motivi di sicurezza e comodità, alla “ripetizione segnali”; il treno comunica in tempo reale con la ferrovia e può ripetere a bordo l’aspetto di un certo segnale.
Questa trasmissione di dati è possibile grazie all’uso delle correnti codificate.
Questa trasmissione di dati è possibile grazie all’uso delle correnti codificate.
Senza scendere troppo nel dettaglio, basti sapere che le rotaie ripetono le sezioni di blocco e possono essere attraversate da correnti codificate. Quando perciò è presente un certo aspetto su una sezione, le rotaie vengono attraversate dalla corrispondente corrente codificata. Il treno rileva automaticamente il codice e lo interpreta ripetendo il limite di velocità prescritto sul quadro sinottico in cabina.
Se il limite di velocità prescritto viene superato il convoglio dopo pochi secondi rallenta automaticamente fino a scendere al limite prescritto. Nel caso del rosso imperativo quindi si arresta.
Sulla Roma – Lido questo dispositivo di sicurezza non è mai stato implementato. Da qui la necessità di mantenere la figura del capotreno che legge i segnali per il macchinista.
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Può capitare che la ripetizione segnali di un treno si guasti, alterando la normale marcia del convoglio. In caso di malfunzionamento è possibile “spiombare” il treno, escludendo il regime di blocco automatico. Questa procedura di solito è utilizzata per evitare che un treno guasto blocchi l’intera linea.
Per ovviare alla mancanza dei dispositivi di sicurezza, si deve procedere a regime di marcia a vista che prevede velocità limitatissima e il supporto del DCO, la dirigenza centrale operativa.
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